‘Je Suis Charlie Hebdo’: è il grido di dolore lanciato da tutto il mondo contro questi criminali e fanatici che niente hanno a che fare con la religione qualunque essa sia. Basterebbe forse essere un po’ di più laici, e meno praticanti, e non essere troppo dipendenti dalle religioni: l’uomo è nato libero, libero lo ha voluto il suo creatore, e nella nostra grande democrazia di libertà di cultura e di religione, guai a cadere nel rischio di generalizzare e di generalizzazioni. Ogni popolo ha le sue mele marce, occorrerebbe curarle o estirparle come si fa con il cancro. In ogni ramo sociale e culturale, qualsiasi eccesso esista al loro interno, sia in difetto che in eccesso, è sempre un evento negativo come lo è il fondamentalismo e il fanatismo. Ognuno nella sua laicità potrebbe amare nel suo intimo il suo Dio ma non per questo si debba uccidere in suo nome, questo è criminale è terrorismo e niente ha che fare con qualsiasi tipo di religione. Non esiste alcuna religione che opera attraverso il male a meno che non si tratti del diavolo in persona. Tutte le religioni fanno capo ad un Dio che professa amore e rispetto verso i suoi figli, ma assume nome diverso per ogni popolo che lo segue, in realtà si tratta dello stesso e unico Dio. Forse se riuscissimo a capire questo, cadrebbero tutte le guerre in nome delle religioni, qualunque esse siano.
In proposito una poesia sulle diversità religiose, per rendere l’idea di come invece, siano in realtà legate dallo stesso Dio:
“POLIEDRICO”
Una preghiera piange
sul muro di Allàh,
mentre il sole in alto sta.
Una forza misteriosa
t’avvicina a Budda,
come un vento effimero ma prezioso.
Nel buio t’avvolge
lo spirito di Maometto,
che la vita ti promette.
Un fuoco arde
nel cuore di Gesù,
gran maestro d’amore e di dolore.
Resta una preghiera con forza,
che t’avvolge,
mentre arde in tutt’uno
il suo nome,
DIO.