La Casa dello studente di Reggio Calabria, il Centro multisala cinema di Zumpano (Cosenza) e l’edificazione abusiva in area a rischio sul torrente Coriglianeto nel comune di Corigliano Calabro (Cosenza) sono stati inseriti nella mappa degli edifici a “effetto bomba” stilata nell’omonimo dossier di Legambiente.
Casa dello studente di Reggio Calabria
Nell’alveo di pertinenza della fiumara Annunziata, è rimasta da ormai più di 10 anni incompiuta la costruzione della “Casa dello Studente”, ossia un edificio di 400 alloggi per studenti progettato dall’Università. Ad oggi è un’opera incompiuta e bloccata dalla lievitazione dei costi e da un ripensamento sulla opportunità di tale localizzazione. I lavori iniziati nel 2000 durarono appena due anni nei quali venne realizzato circa il 35% dei lavori. Recentemente l’ATERP (Azienda territoriale per l’edilizia residenziale pubblica), ha richiesto una revisione del progetto e un parere dell’Autorità di Bacino sui rischi idrogeologici insiti nell’ubicazione nell’alveo della fiumara Annunziata della costruzione. Il caso di eventi meteorici estremo più recente risale a febbraio 2015 quando un nubifragio ha provocato l’esondazione della fiumara Valanidi, costringendo alcuni abitanti della zona al completo isolamento. Costo stimato per la demolizione 2 milioni di euro, servono invece 5 milioni per l’eventuale nuova costruzione
Centro multisala cinema di Zumpano
La struttura commerciale Zumpano incui si include il Centro Multisala Cinema, è stato edificato agli inizi degli anni 2000 ai piedi di una scarpata nelle immediate vicinanze del fiume Crati (il principale corso d’acqua della Calabria) e sotto una collina argillosa, che ad ogni pioggia registra movimenti franosi. Per queste peculiarità nel 2001 il PAI ha classificato l’area ad altissimo rischio franoso per quanto riguarda la parte collinare e a rischio alluvione per la vicinanza con il Crati. Secondo gli esposti inviati al Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Cosenza, si conferma che la sovrapposizione della aree a rischio-pericolosità PAI, elaborata ed evidenziata con foto e carte di diversa epoca, consente proprio di accertare inequivocabilmente come molti edifici e le relative pertinenze adibite a parcheggi per le attività commerciali siano stati realizzati, in queste aree, dopo l’entrata in vigore del PAI stesso (anno 2001) e quindi risultino in aree a rischio e non conformi alla normativa vigente.
Area a rischio sul torrente Coriglianeto
Il tratto di foce del Torrente Coriglianeto, che scorre nel Comune di Corigliano Calabro (frazione Scalea), rappresenta proprio l’area a maggior rischio idraulico nella zona e, nonostante tutto, rappresenta anche l’area dove più massicciamente si è sviluppata l’urbanizzazione negli ultimi anni, come risulta da un esposto presentato da Legambiente, WWF e Libera nel febbraio 2013. Queste zone di pertinenza fluviale sono state classificate dal Piano di Assetto Idrogeologico della Calabria come zone a “rischio idrogeologico R3 ed R4” (ovvero rischio alto e rischio molto alto). Secondo gli esposti inviati alla Procura di Castrovillari si richiede la demolizione e la delocalizzazione, vista l’enorme pericolosità ed estensione della zona interessata dai fenomeni alluvionali, adottando misure cautelari e – ove ritenuto – il sequestro delle strutture in aree a rischio R3 e R4, in quanto sussiste il concreto pericolo per la pubblica e privata incolumità derivante da possibili ulteriori eventi alluvionali.