L’Italia e’ il primo Paese europeo per morti premature dovute all’inquinamento atmosferico. Lo rileva l’Agenzia europea dell’Ambiente (Aea) nel “Rapporto sulla qualita’ dell’aria” pubblicato riferito agli anni 2012 e 2013. Complessivamente l’Italia conta nel 2012 84mila decessi prematuri dovuti a concentrazioni troppo elevate di polveri ultra sottili (59.500), ozono (3.300) e diossido di azoto (21.600) sul 491mila registrati nell’Ue. Complessivamente nell’Ue la principale causa di morte prematura si deve alle polveri ultrasottili (403mila vittime), seguito da biossido di azoto (72mila vittime) e ozono (16mila vittime).
L’Italia paga le elevate concentrazioni di sostanza inquinanti nell’atmosfera, come confermato anche dai dati relativi al 2013. Secondo lo studio le concentrazioni di piombo hanno superato la soglia limite di 0,5 microgrammi per metro cubo nelle stazioni urbane e industriali, e “tutte le eccedenze sono state registrate in Italia”. Anche i livelli di polveri ultrasottili sono risultate “piu’ alte del normale” in alcuni Paesi tra cui il nostro, e i valori di diossido di azoto hanno raggiunto livelli “critici” in 13 stazioni di misurazione rurale, “principalmente in Italia”.