Il gruppo consiliare di minoranza ha ritenuto di dover fare una riflessione sulla stagione estiva appena conclusa. “Un paese come Torre Melissa, a forte vocazione turistica, non può avere una programmazione estiva limitata al solo periodo da metà Luglio a fine Agosto, ma dovrebbe essere interessata da attività ed attrazioni a partire da Giugno fino a Settembre” scrive in una nota Francesco Lamanna, capogruppo di minoranza in consiglio. “Le casse del Comune sono vuote? Le entrate pur ingenti non sono neppure sufficienti a coprire le uscite? Sicuramente non è un esempio di gestione sana e virtuosa. Hanno così lavorato e programmato bene, vantandosi della Bandiera Blu e Verde, che al 20 Luglio non esisteva una programmazione estiva in grado di accogliere i turisti che avevano scelto Torre Melissa come meta turistica. Il motivo di tutto ciò è dovuto al fatto che nelle casse comunali non c’era un euro, nonostante le diverse e ingenti entrate. Cosa si sono inventati per poter realizzare questa programmazione tardiva? Semplice: hanno prelevato, per noi ingiustamente, 30.000 euro dalle Royalties destinate ad effettuare lavori a difesa dell’erosione costiera”.
CANTIERE SUL LUNGOMARE – “In periodi di massiccia presenza turistica come sono anche quelli che precedono i mesi clou di luglio e agosto – continua la nota – lo stato delle spiagge melissesi è di totale degrado. I marciapiedi non sono curati né dal punto di vista della pulizia né dal punto di vista della semplice cura del verde pubblico. La vegetazione infatti crea fastidi alle abitazioni. A cosa serve ottenere bandiere verdi o blu se poi non c’è corrispondenza con il contesto circostante? Buona parte delle iniziative si sono svolte sul lungomare, che si presenta un cantiere edile non terminato, privo di sicurezza ma che viene comunque utilizzato arbitrariamente. Dal punto di vista della sicurezza dei presenti, si rileva l’inopportunità di svolgere manifestazioni sul lungomare perché attualmente luogo non idoneo e tenendo anche in considerazione della presenza di luoghi più idonei ad ospitare le numerose presenze, come ad esempio la Piazza Padre Pio. Ancora oggi ci domandiamo quali sono stati i criteri per l’allestimento di Piazza Italia e se sono stati rispettati i criteri di sicurezza veicolare e pedonale”.
FESTA PATRONALE – “Si deve per forza rilevare come, per la prima volta nella storia del paese, non sia stato formato un comitato per l’organizzazione della festa patronale” prosegue la nota. “Una festa patronale senza illuminazione per le vie del paese, fuochi d’artificio non in onore della Madonna del Monte del Carmelo, tutto ciò scaturito per delle divergenze tra la Parrocchia e qualche componente dell’amministrazione comunale. Un vero e proprio tentativo di boicottaggio della festa, comunque riuscita con successo grazie alla tenacia del nostro parroco e alla partecipazione della cittadinanza con le locali associazioni di volontariato. Altra faccenda spinosa e di estrema rilevanza è quella riguardante il risarcimento da parte dell’Amministrazione, all’ex impiegato comunale F. Russo, della somma di 70.000 euro. L’ex impiegato Russo, infatti, vinceva una causa contro il Comune a causa della tardività di un provvedimento disciplinare (cfr. la sentenza). E’ palese, ed evidenziata dai consiglieri di minoranza, che la causa è stata persa a causa della negligenza dell’Amministrazione comunale, e che il relativo danno con tutte le spese, ricadrà incolpevolmente su tutta la popolazione Melissese”.