E’ stato inaugurato sabato 24 settembre il “Museo della fabbrica d’armi reali ferriere di Mongiana”, storico centro del vibonese situato nelle Serre Calabre. Mongiana nasce nel 1761 come villaggio siderurgico per gli addetti alle ferriere, alla fonderia e alla fabbrica d’armi, vere cattedrali del lavoro, che con la loro presenza ci significano l’operosità della comunità. Lo stesso centro storico è un museo all’aperto, in quanto conserva ancora oggi l’antica struttura edilizia di villaggio operaio. La fonderia, con gli scavi archeologici in corso, sta “regalando” reperti interessantissimi e unici: alto forni, fucine, manufatti. La fabbrica d’armi, ospita oggi il MUFAR (museo fabbrica armi), che è stato inaugurato alla presenza della principessa Beatrice di Borbone. Voluto dall’amministrazione Comunale è stato finanziato dalla regione Calabria ed è stato allestito nella parte multimediale dalla Kernel di Vibo Valentia, che si è avvalsa del lavoro di numerosi studiosi e della competenza del professore Danilo Franco esperto nel campo dell’archeologia industriale Calabrese, autore del prezioso libro “Il ferro in Calabria.
Vicende storico-economiche del trascorso industriale calabrese”. Nelle sue sale il Museo conserva pagine di storia che attendono di essere sfogliate dai visitatori che si meraviglieranno nello scoprire una Calabria diversa, una Calabria operosa, e soprattutto una Mongiana industriale che era al vertice di un ciclo produttivo continuo che interessava il vasto territorio circostante. Nella fabbrica d’armi in passato si producevano le armi dell’esercito borbonico, oggi si attiva e si promuove cultura, consentendo alla gente del posto di riappropriarsi delle proprie radici culturali-industriali e ai visitatori di soffermarsi su eventi storici che hanno penalizzato fortemente la Calabria all’atto dell’Unificazione d’Italia. Nella fabbrica non solo mostre, oggetti e manufatti vari , ma anche moderne apparecchiature che invoglieranno soprattutto gli studenti attraverso documentari, piantine interattive, tablet, a essere loro stessi fautori della ricerca del loro passato contenuto e ben raccontato nei muri e nei locali del MUFAR di Mongiana.