E’ quanto afferma in una nota Filly Pollinzi di Possibile Crotone.
Gli scenari che sembrano profilarsi sulla tanto sospirata bonifica del s.i.n. di Crotone non lasciano presagire nulla di buono.
La proposta di Syndial, non osteggiata a quanto pare dalla Regione Calabria, per quel che ci è dato conoscere, non risponde esattamente a un recupero definitivo del territorio né sotto il profilo ambientale, né sotto il profilo dello sviluppo futuro non solo dell’area ex industriale ma di tutta la città.
La messa in sicurezza permanente del sito (di questo in sostanza pare trattarsi) è cosa diversa dalla bonifica e non è affatto risolutiva. Immaginare di coprire veleni con altri veleni equivale a ripetere l’esperienza che fu della “passeggiata degli innamorati”, area tutt’altro che salubre e certamente non restituita alla fruizione dei cittadini.
Un po’ quello che abbiamo letto anche nella bozza del Piano regolatore del porto in base al quale ci si dovrebbe accontentare di una tombatura del perimetro inquinato e inserito nel s.i.n.. Rinunziare alla bonifica completa del sito vuol dire altresì mantenere quelle sacche di inquinamento da metalli pesanti che inevitabilmente si ripercuotono sulla salute e quindi sulla vita della popolazione.
Davvero non capiamo come una questione così importante, ovvero la questione crotonese per eccellenza, possa essere considerata dai nostri rappresentanti istituzionali “roba per pochi o fra pochi”.
Tutte le altre problematiche e esigenze che vive questo nostro territorio sono inevitabilmente legate a ciò che sarà contenuto nell’accordo sulla bonifica e nel progetto cui si deciderà di dar seguito. Perché riguarda la vita di ogni singolo cittadino, anche e soprattutto di quelli più piccoli a cui qualcuno avrebbe immaginato di regalare persino un bel parco giochi o un asilo su quell’area in cui costruire colline con le scorie di Eni. Un paradosso inaccettabile e che speriamo ancora si possa scongiurare a meno la Regione Calabria e il Comune di Crotone, insieme al Ministero dell’ambiente, non abbiano deciso di sommare un disastro politico al disastro ambientale.
Chiediamo al Sindaco di Crotone Ugo Pugliese e all’Assessore regionale Antonella Rizzo di convocare congiuntamente, eventualmente alla presenza del Commissario per la bonifica Elisabetta Belli, un’assemblea pubblica in cui sia data l’opportunità di conoscere e eventualmente interloquire rispetto a scelte su cui le istituzioni non possono immaginare di evitare il confronto con la cittadinanza.