Gia’ dalle prime ore del mattino, i carabinieri del comando tutela patrimonio culturale stanno eseguendo 12 misure cautelari personali disposte dal Gip presso il Tribunale di Crotone e 35 perquisizioni, con contestuale notifica avviso di garanzia a persone indagate, nelle province di Crotone, Catanzaro, Reggio Calabria, Cosenza, Catania e Reggio Emilia, nei confronti di ricettatori e soggetti facenti parte di un’organizzazione criminale in grado di gestire tutte le fasi del traffico di reperti archeologici per un giro d’affari di alcuni milioni di euro.
Bersaglio prediletto dai “Tombaroli” era il sito archeologico di “Capo Colonna” a Crotone.
Tra le persone arrestate uno stimato accademico e tra gli indagati diversi professionisti.
Sequestrate preziose collezioni con numerosi reperti archeologici di notevole interesse storico-artistico ed elevato valore economico.