L’impegno del Parco Nazionale della Sila per la tutela e la conservazione della Biodiversità si consolida sempre di più, mentre cresce la consapevolezza diffusa che la ricchezza del territorio Silano sia rappresentata da una diversificazione importante di Biodiversità. La presa di coscienza che la tutela e la conservazione delle specie faunistiche presenti in un’area protetta necessitino della raccolta di dati sempre più precisi al fine di pianificare una gestione consapevole del territorio e del suo patrimonio naturale sono una costante nell’operato del Parco. l
Risulta quindi necessario innescare meccanismi virtuosi volti ad un’analisi sempre più approfondita, mediante tecniche innovative e moderne, in modo da indagare e mettere in luce aspetti faunistici poco conosciuti in passato e di grande interesse.
In quest’ottica si inserisce una collaborazione consolidata tra il Parco Nazionale della Sila e il CIPR (Comitato Italiano per la Protezione degli Uccelli Rapaci), Associazione che opera sul territorio regionale ormai da decenni per la tutela e la conservazione della fauna selvatica.
La stretta collaborazione tra l’Ente Parco e il CIPR ha avuto inizio con la realizzazione del progetto-pilota per il rilascio di due individui di Gatto selvatico, ritrovati nel territorio del Parco e rilasciati in Sila. I due animali, reintrodotti in natura in periodi diversi, sono stati dotati di radiocollare per permettere ai tecnici naturalisti di seguire le fasi successive al rilascio mediante radiotelemetria (radiotracking) e studiarne le caratteristiche ecologiche e comportamentali, verificando il loro adattamento all’ambiente naturale dopo un periodo di cattività. Il progetto-pilota ha fornito risultati entusiasmanti in quanto entrambi gli individui di Gatto selvatico, a distanza di diversi mesi dalla reimmissione, sembrano aver trovato due aree idonee da eleggere a proprio territorio.
La collaborazione tra Ente Parco e CIPR è proseguita con la realizzazione di un progetto di monitoraggio della fauna selvatica nel territorio del Parco Nazionale della Sila mediante l’utilizzo di fototrappole, con lo scopo di verificare la presenza, all’interno dell’area protetta, di specie faunistiche particolarmente importanti, specialmente tra i mammiferi che sono tra i più elusivi e difficili da studiare.
I risultati finora ottenuti nell’ambito del progetto hanno dimostrato che la tecnica è sicuramente la più idonea e la meno invasiva per rilevare la presenza di specie selvatiche, anche elusive, in quanto non sembra causare eccessivo disturbo agli animali che non si accorgono del dispositivo fotografico. Durante il progetto, tuttora in corso, sono state numerose le specie animali rilevate tra cui lupo, capriolo, cervo, lepre, cinghiale, tasso, astore e picchio nero. Parte dei risultati ottenuti durante la ricerca sono stati presentati nel giugno 2016 al XI Convegno Nazionale sulla Biodiversità a Matera, occasione di dibattito e confronto tra ricercatori e istituzioni sul tema della gestione, monitoraggio e salvaguardia della Biodiversità.
L’ampliamento delle conoscenze sulla fauna presente sul territorio è di fondamentale importanza al fine di individuare le specie minacciate o a bassa densità e definire delle corrette azioni di gestione e salvaguardia della Biodiversità. Il Parco della Sila continua quindi il suo impegno per garantire la conservazione di specie faunistiche che contribuiscono a garantire il suo meraviglioso patrimonio di Biodiversità. Per questo obiettivo sono impegnati da tempo sia il Presidente, oggi Commissario Straordinario, la prof.ssa Sonia Ferrari che il Direttore f.f. dott. Giuseppe Luzzi. Diverse ulteriori iniziative a tutela della Biodiversità sono in fase di elaborazione da parte del Parco e saranno concretizzate nei prossimi mesi.