Protagonista dell’evento che si è snodato in due giorni lo scrittore Vins Gallico con il suo “La Barriera”, incentrato sui temi della migrazione.
Un evento culturale che l’assessorato ha voluto dedicare ieri sera alla città con l’incontro presso la storica libreria Cerrelli e questa mattina coinvolgendo gli alunni delle scuole cittadine ed in particolare gli allievi del Liceo Classico “Pitagora” e dell’I.T.I.”Donegani” che hanno incontrato l’autore presso il Museo di Pitagora.
Due incontri molto partecipati moderati da Giovanna Ripolo, quello della libreria Cerrelli allietato anche da una incursione di Pompilio Turtoro e l’odierno con tantissimi alunni che avevano già avuto modo di leggere, grazie alle loro docenti, l’opera scritta a quattro mani da Vins Gallico e Fabio Lucaferri.
Un viaggio nel futuro prossimo venturo ma che tocca tempi attualissimi come la migrazione ma anche l’omosessualità, la maternità, la ricerca dell’identità.
“La barriera non è solo fisica, quella che nel libro impedisce il passaggio da un paese all’altro ma è soprattutto quella che frapponiamo fra noi stessi” ha detto l’autore Vins Gallico.
Proprio sul tema della ricerca dell’identità si è soffermata l’assessore Antonella Cosentino nel suo saluto introduttivo: “il lavoro che stiamo compiendo, anche attraverso la promozione di questi eventi, è di ricostruire la nostra identità. Lo stiamo facendo in previsione di un cambiamento epocale per la nostra città che è costituito dal progetto Antica Kroton”.
La storia è ambientata nel 2029 in una realtà dominata dal caos determinato dalla crisi economica e dal disordine politico che ha aumentato il senso di insicurezza collettivo. Solo in Germania è ancora possibile una forma di organizzazione sociale, tuttavia il paese in questione è fermo nel difendere le sue prerogative frapponendo fra se e il mondo “una barriera”. I due protagonisti Milo e Flora, due storie di persone completamente diverse ma con un fondo comune di libertà e di voglia di vivere, tentano di abbattere questa barriera che non è solo fisica ma soprattutto culturale.
Un storia avvincente raccontata con un linguaggio forte ma profondamente realistico che rappresenta un grido di speranza verso un futuro dove le barriere non si costruiscono ma si abbattono.