Continuano i pronunciamenti del Tribunale del Riesame sulle singole posizioni delle persone coinvolte nell’Operazione “Stige”, l’inchiesta della Dda di Catanzaro che il 9 gennaio 2018, ha portato a 170 arresti. La decisione del Tribunale del Riesame è giunta ieri, venerdi 13 aprile 2018, che ha annullato l’ordinanza di custodia cautelare in carcere per Giuseppe Bruno detto “Peppe a nnaina” di Cirò e residente in Germania.
Il Tribunale ha accolto il ricorso degli avvocati Mariano Salerno e Giuseppe Seminara, difensori dell’indagato, annullando l’ordinanza per insussistenza e/o carente motivazione dei gravi indizi di colpevolezza ex art. 273 c.p.p. in ordine alla configurabilità del contestato concorso e del reato di illecita concorrenza ex art. 513 bis e all’intraneità di cui all’art. 416 bis nella consorteria mafiosa cirotana denominata cosca “Farao-Marincola“.
A sostegno della estraneità dei fatti di causa è stato determinante una completa analisi del contenuto delle intercettazioni, con la quale il Tribunale del Riesame di Catanzaro ha ritenuto di dover annullare l’ordinanza applicativa della misura cautelare emessa dal GIP di Catanzaro, Dott. De Gregorio perché affetta da vulnera di legittimità.
Gli avvocati della difesa Salerno e Seminara si sono battuti attraverso un corposo atto di riesame, al fine di evidenziare le carenze dell’impianto accusatorio e la completa estraneità di Giuseppe Bruno, dall’informativa redatta dal Dipartimento Distrettuale Antimafia diretto dal Dott. Nicola Gratteri. La difesa ha altresì sostenuto l’assenza di un necessario indizio di partecipazione materiale o morale al fatto medesimo; alla stregua dei comuni principi e in ossequio ai criteri fondamentali che presiedono all’accertamento della gravità indiziaria. A tal fine è interessante notare come le intercettazioni presenti agli atti, non hanno evidenziato il compimento di alcun atto di intimidazione o di prevaricazione ai danni di altri soggetti.