Un successo e tanta emozione ha scaturito la rappresentazione teatrale in abiti d’epoca de: “Il vincitore dei demoni- San Nicodemo da Cirò” – Tra storia, musica, sapori tradizioni, ripercorrendo quello che sono stati i miracoli che il Santo ha compiuto nell’allora Ypskron, odierna Cirò, da fanciulletto. E’ stato un grande momento culturale, profondo che ha emozionato il pubblico accorso in piazza Pugliese, domenica sera. Le scene scritte e dirette da Margherita Esposito hanno visto un giovane San Nicodemo interpretato da Gianpaolo Chiarello un attore in erba ma già sicuro di se con un’ottima interpretazione tanto da suscitare tante emozioni.
Nei panni di San Nicodemo Adulto l’architetto Vincenzo De Franco calato nella parte perfettamente che ha regalato momenti alti di cultura. Lucia Zito ha interpretato invece la madre di San Nicodemo, brava e sensibile attrice, un talento naturale. L’indiscusso poliedrico attore teatrale Luca Murano che ha interpretato il diavolo, che con la sua bravura ha saputo catturare i momenti neri vissuti dal Santo da fanciullo quando veniva perseguitato dalle forse occulte che lo tentavano in continuazione. E’ la prima volta che viene rappresentata una manifestazione su San Nicodemo per valorizzare e far scoprire questa bellissima figura storica che appartiene a Cirò che gli ha dato la nascita avvenuto il 12 maggio del 900 non lontano dalle saline del Neto, come attesta Apollinare Agresta, abbate Generale dell’Ordine di San Basilio Magno nel 1677 e a Mammola dove morì il 25 marzo del 990. Si è trattato di una rappresentazione in costume, basata su una libera interpretazione della vita di San Nicodemo. E’ il Santo Protettore di Cirò, dove già all’età di cinque anni il padre lo aveva affidato all’ erudito sacerdote cirotano Galatone sua prima guida spirituale con cui mantenne fino all’età della pubertà, una importante corrispondenza epistolare, prima di essere affidato più tardi, al maestro da lui scelto Fantino il Giovane, che fu anche maestro di Nilo da Rossano.
Visse a Cirò nell’allora Ypskron in zona Portello, dove oggi al posto della sua casa natale si trova la chiesa omonima, e la zona Coppa Mordace, dove spesso accompagnava nei campi, i genitori, il padre Theofano e Panta Dima, cognome tutt’ora diffuso nel cirotano. Proprio in questa zona esiste ancora oggi, tramandato da secoli da generazioni in generazioni, i suoi luoghi di culto come la grotta, la roccia del diavolo e la fontana scavata sul dorso di una enorme pietra. “Per quanto fedele ai testi originali, scrive la regista e autore della rappresentazione teatrale in costume, Margherita Esposito- propone una versione romanzata che offre un parallelismo con i giorni di oggi sul tema dell’ accoglienza, difesa dei deboli e diritto dei popoli. Valori che appunto il nostro Santo, dal carattere carismatico e forte fu antesignano nel X secolo.
L’obiettivo della manifestazione prosegue l’Esposito- è divulgare e valorizzare la figura, dal punto di vista culturale, di san Nicodemo che, per quanto sia nato a Cirò, anche nella sua comunità è, ancora poco conosciuto. Il progetto ha coinvolto i ragazzi del paese in un percorso di integrazione e culturale volti ad avvicinarli all’arte teatrale”. Il lavoro in prosa si è completa con il ballo affidato alla scuola Ypsicron della maestra Francesca Lettieri. La comunità ha partecipato con orgoglio a festeggiare il Santo DOC cirotano che nei secoli ha lasciato tracce indelebile disseminate in tutta l’area, dalla sua casa natia in zona Portello, fino alla zona Coppa Mordace dove ha fatto il miracolo del vino e dell’acqua. Intanto cresce l’attenzione sul percorso naturalistico e paesaggistico che porta ai luoghi sacri di San Nicodemo in zona Coppa-Mordace di Cirò. Nel corso della serata ha aperto la Locanda medievale a cura dell’associazione Giovanni Paolo II.
La manifestazione è stata organizzata dal comitato per il club per l’Unesco di Cirò Marina, con il patrocinio dell’amministrazione comunale, e la partecipazione della compagnia La Torre di Melissa e dell’Oratorio San Domenico Savio di Cirò, in collaborazione con l’associazione Caritas e la scuola di ballo Ypsicron di Cirò.
Giuseppe De Fine