Il granaio della Calabria ma anche il territorio del Pecorino Crotonese DOP e di aziende orticole tra le più importanti della Calabria ha eletto il presidente e i componenti il Consiglio Direttivo. Presidente sarà Antonio Tambaro, imprenditore agricolo con 30 ettari tra seminativo uliveto comporranno la squadra: Giuseppe Angileri, amministratore insieme ai fratelli dell’Azienda Agricola Eredi di Giovanni Salerno soc. agr. a r.l., circa 150 ettari di seminativi ed una produzione in parte trasformata in pasta con il marchio “Sorelle Salerno” simbolo di vero made in Calabria; Roberta Virelli, un azienda zootecnica con 38 ettari tra uliveto, seminativi; Giuseppe Aiello, comproprietario con i familiari di circa 100 ettari di seminativi uliveti ed orticole. Sono stati presenti il direttore Pietro Bozzo ed i responsabili dei servizi Tonino Bompignano, Gregorio Falsetti , Tonino Migale e Domenico Piperno. Dopo l’illustrazione da parte di Bozzo delle procedure elettorali e dell’importanza della sezione si è sviluppato il dibattito nel quale sono state affrontate diverse tematiche partendo dalle questioni che riguardano il il grano che nel territorio rappresenta una consistente ed importante attività imprenditoriale. Bene ha fatto Coldiretti Calabria – è stato detto – a denunciare che troppo puntualmente con l’attracco in alcuni porti italiani di navi cariche di grano extracomunitario importato da grosse lobby del settore al fine di abbassare i prezzi del grano made in Italy si mette a repentaglio non solo il reddito dei nostri agricoltori ma anche la salute di quanti consumano le materie prime da esso ricavate e l’abbandono di territori storicamente vocati. Temi molto sentiti anche l’indicazione di origine in etichetta e il no all’accordo CETA. Il neo presidente nel ringraziare i colleghi ha dichiarato che la squadra di dirigenti potrà contare su un’organizzazione forte e strutturata per affrontare ogni vicenda che riguarda il territorio. La presenza nel direttivo di imprenditori come l’amministratore del azienda agricola Eredi di Giovanni Salerno, ha dichiarato Tambaro, può e deve rappresentare una leva per quanti vedono nella filiera che va dal campo alla tavola una soluzione ai problemi del prezzo delle materie prime ma ciò è connesso all’esigenza di guardare a forme di aggregazione organizzate come sta facendo Coldiretti con gli accordi di filiera. Rispetto a questo tema il Consigliere Aiello ha ribadito che gli esempi positivi non devono rappresentare un “esempio da copiare a prescindere” ma essere alla base di ragionamenti utili a valorizzare i nostri prodotti. Angileri ha portato il suo contributo spostando il ragionamento sull’esigenza di strutturare un’azienda moderna senza sottovalutare diverse componenti. Non basta produrre grano e trasformarlo in pasta, ha dichiarato l’amministratore dell’azienda che produce la pasta “Sorelle Salerno” ma bisogna poi trovare adeguati sbocchi commerciali della prodotto finito. Ciò impone conoscenza dei processi produttivi utili a raggiungere standard qualitativi elevati e avviare politiche di marketing per raggiungere il consumatore finale con particolare attenzione agli operatori della ristorazione. Questo è un motivo in più che denota l’importanza della rete Campagna Amica molto utile per nuove forme di promozione delle nostre tante eccellenze.