A relazionare l’esperto dialettologo professore Gianni Mazzei secondo il quale c’è un pregiudizio resistente sul dialetto in rapporto alla lingua:essere solo l’espressione della comunicazione del quotidiano, basato più su aspetti emotivi che concetti e pensieri, non essere poi in grado di aggregare, tranne la propria comunità, per il suo aspetto ristretto, localistico. Non può esistere una vera società se non si parte dal basso. La visione dell’autrice-prosegue Mazzei- è in una dimensione romantica:il popolo si identica nel territorio, negli usi e costumi, e nella lingua. La cultura di Cirò ha avuto una espressione culturale alta- conclude Mazzei incarnata nel dialetto ora di dominio normanno ora francese ora spagnolo ora latino e Greco ancora oggi intercettati. Questo lavoro ha detto la dirigente scolastica Rita Anania, -è un pregevole e valido strumento didattico, la scuola ed i giovani debbano poter usufruirne. E’ una ricerca certosina, rappresenta il vissuto quotidiano, la lingua del cuore, un atto d’amore verso la propria terra, la base della cultura di un popolo, che ci identifica e ci colloca nella storia, una vera banca dati. Il testo –conclude Anania- è certamente uno strumento prezioso di ricerca e approfondimento linguistico, ma è soprattutto la descrizione diacronica e sincronica della storia e delle tradizioni di un popolo.
Noi come amministratori- ha detto l’assessore alla cultura Francesco Mussuto- siamo orgogliosi di annoverarla nella schiera di coloro che, a vario titolo, hanno contribuito e contribuiscono a rendere questo paese, quale attrattore turistico-culturale, puntando sui suoi marcatori identitari. Questo libro ha concluso Mussuto che valorizza la presa di coscienza dei tanti tesori nascosti nel patrimonio antropologico di ognuno di noi, che andrebbero divulgate e studiate principalmente nelle scuole. Si tratta di “La storia dei semplici- il Neorealismo di un piccolo borgo del dopo guerra, un vero spaccato di vita vissuto- ha detto l’autrice. E’ una esplorazione agevole e divertente nel lessico cirotano che testimonia ancora una volta il legame con il piccolo borgo. Nella mente prosegue Astorino-hai sempre la Cirò che hai lasciato. Dove rivolgi il tuo pensiero è li che vive la tua vita. Si sta registrando conclude-un appiattimento culturale, occorre un disegno di tutela contro lo sterminio di molti vocaboli che stanno scomparendo poiché mancano gli oggetti sostituiti dalla modernità. Quest’opera ha detto il sindaco Francesco Paletta rappresenta le nostre radici, un modo per far conoscere alle nuove generazioni quanto forte era il sentimento dei nonni. A moderare il convegno la presidente della Pro-Loco Rosaria Frustillo; ad allietare la serata la tromba Del maestro Nico Giorno dell’associazione Euterpe; a narrare le letture dialettali Dina De Marco e Virginia Marasco del gruppo LAAV di Cirò Marina.