In occasione del 90° anniversario della nascita, tornerà Padre Agostino, come amava farsi chiamare, nel ricordo nella “sua” Crotone che non l’ha mai dimenticato e che ne custodisce devotamente le spoglie mortali nella cappella del Crocifisso della “sua” Basilica. Mons. Giuseppe Agostino e il suo ricco episcopato ormai fanno parte dei ricordi del popolo dell’Arcidiocesi di Crotone – Santa Severina e non solo: ben 29 lettere pastorali e 17 in quella che fu l’ultima sua sede, la diocesi di Cosenza – Bisignano; tante, tantissime le opere che hanno allargato gli spazi della carità. In sintesi, si ricordano: la ristrutturazione del seminario come centro di accoglienza e di studi, 17 nuove chiese e parrocchie di cui 10 nella sola Crotone, il Centro ecclesiale polivalente, “Oasi di San Giuseppe” di Poggio Pudano che avrebbe dovuto accogliere anche il seminario giovanile, la qualificazione culturale dei sacerdoti, l’accoglienza di tante nuove Comunità religiose come le Carmelitane di Capo Colonna. Anche in questa circostanza, a me piace ricordare Mons. Agostino col suo ultimo libro “Tra memoria e speranza – Vescovo in Calabria per oltre un trentennio (1974 – 2006)” edito nel 2006. Perché questo libro? È stato lo stesso Arcivescovo a spiegarcelo. “Ogni vita umana è un racconto. La trama è come svolgere un tema che ti è stato assegnato. Nessuno uomo è anonimo: ‘i vostri nomi sono scritti nel cielo”, ricordando il vangelo di Luca al versetto 10-20. “Un Vescovo non è un uomo sopra gli altri, ma per gli altri…e quindi osservato, giudicato, spesso soggetto di scontro…ogni Vescovo ha una sua storia, una sua chiamata, i suoi limiti umani, la sua ricerca di Dio ma è semaforo per mostrare e guidare la storia di un popolo”. E l’opera di Mons. Agostino, prima vescovo di Crotone – Santa Severina ed infine della diocesi di Cosenza – Bisignano, “per oltre un trentennio”, l’opera sua è stata vasta, qualificata e qualificante e tutta tesa alla speranza “per una religione più pura ed una giustizia più piena” soprattutto in una terra amara e bella come la Calabria, la sua Calabria. E l’opera di Agostino si è sviluppata nell’ambito della costruzione di “un cammino” quello della “ricerca” del cuore e del bene comune e della “paternità” verso le comunità religiose, verso i tossicodipendenti e con la costruzione non facile del Giammiglione; nei confronti delle vittime dell’usura con la “Fondazione Zaccheo”; verso i “no global”, abbraccio questo che procurò tanta sofferenza al Pastore per via di una “incomprensione mediatica”: come dire che un padre non sempre è capito, un padre che va incontro al figlio che va perdendosi. Infine il cammino verso la “cultura” perché un popolo cresce anche attraverso questa e per far crescere questa percorse un itinerario ben preciso: il “Festival dell’Aurora” che nell’intenzione del vescovo voleva essere una sorta di “maggio musicale fiorentino”; ed ancora, la “pietà popolare” e la “religiosità popolare” da correggere per una religione più pura e per questa costruzione non sfuggono le vibranti lettere pastorali contro le feste patronali, contro i mafiosi padrini di battesimi e cresime e contro i massoni; la ristrutturazione della Chiesa locale attraverso nuovi gruppi ecclesiali come “i catecumenali” e “il rinnovamento dello Spirito” e il tutto per il riscatto di una Chiesa più povera spiritualmente. Insomma il miglioramento e la crescita della Chiesa crotonese oltre gli stereotipi, oltre i pregiudizi, oltre i tabù, oltre il vecchiume, oltre soprattutto l’ignoranza. E tutto con affetto. E così Crotone, la città tanto amata e la Chiesa crotonese, il prossimo 20 dicembre, alle h. 16.30, lo vorranno ricordare, al Museo Pitagora di Parco Pignera, con un incontro, tra le varie anime della comunità crotonese. Ne parleranno: l’Arcivescovo Domenico Graziani, il sindaco Ugo Pugliese e il suo vice Benedetto Proto, Flora Sculco consigliera regionale, il padrone di casa Santo Vazzano presidente del Consorzio Jobel, Mons. Ezio Limina presidente del Capitolo Cattedrale e responsabile della Mensa dei Poveri di Padre Pio, Pino De Lucia della Cooperativa Agorà Kroton, mons. Giuseppe Caiazzo arcivescovo di Matera e i ragazzi del Centro Caritas “Mons. Agostino”. Inoltre, Alfredo Lucente e la scrittrice nonchè curatrice delle opere e della biografia di Mons. Agostino Giustina Aceto offriranno le loro testimonianze. Durante l’incontro gli allievi del Liceo musicale “Gravina” di Crotone si esibiranno in alcuni momenti musicali. Ancora una volta mi piace ricordare il motto col quale Mons. Agostino, il 16 marzo 1974, entrò vescovo in Santa Severina e il 18 dello stesso mese in Crotone: “Dilatentur spatia charitatis”.