Il calcio italiano deve molto a questo giocatore che, nel 2012, è riuscito ad arrivare in finale degli Europei in Polonia ed Ucraina. La storia dell’attaccante di Bari ha visto una carriera brillante tra le fila della squadra del gallo più famoso di tutta Puglia che lo ha portato, addirittura, a vestire la maglia del Real Madrid. Con la squadra della capitale spagnola, Cassano ha vinto lo scudetto prima di fare ritorno in patria.
In questo articolo si andrà a ripercorrere la storia del famoso giocatore pugliese. Dagli esordi nelle giovanili del Pro Inter al debutto con il Bari e l’arrivo in Serie A. Cassano è uno dei più famosi ma, al contempo, controversi giocatori della scena calcistica italiana. Di seguito si andrà a scoprire il perché.
Una giovane promessa del calcio barese
La storia di Antonio Cassano inizia nel 1994 quando, all’età di 12 anni, vi è il debutto con la maglia del Pro Inter. La squadra era parte di una piccola società nel quartiere di Bari Vecchia. Il piccolo Antonio viveva, all’epoca, una realtà difficile dovuta al fatto che il padre aveva abbandonato la madre ed il figlio quando questi era ancora infante e la famiglia dovette stringere i denti per sopravvivere. Antonio, in particolare, venne portato all’interno della malavita e della criminalità locale ma, grazie al calcio, riuscì a darsi uno scrollone di dosso questa fetida presenza e riuscì a fare della sua vita ciò che voleva.
E ciò che voleva Cassano era diventare un calciatore di successo. Per questo motivo, per due stagioni giocò con la Pro Inter prima di essere notato da un osservatore del Bari che decise di proporre ad Antonio un contratto per la prima squadra della Città. L’esordio di Cassano nel Bari fu l’inizio della sua carriera in Serie A.
Dal debutto alla Spagna
Il debutto di Cassano in Serie A avvenne durante una partita ben precisa: il derby di Puglia tra Lecce e Bari. Il Bari non riuscì a passare ed il Lecce vinse il match per 1 a 0. Tuttavia, tra il 1999 ed il 2001 Cassano riuscì ad entrare nelle mire di un’altra squadra italiana: la Roma. Con la squadra della lupa, Cassano giocò cinque stagioni mettendo a segno 39 goal. Fu in quel momento che avvenne il miracolo. Il Real Madrid propose un contratto al talentuoso giocatore. In Spagna, Cassano metterà a segno solo 2 goal in 19 partite giocate ma, comunque, parteciperà alla conquista dello scudetto di campione di Spagna.
La non brillante esperienza spagnola costringe Cassano a tornare in Italia dove gli appetiti erano più attivi. L’attaccante vestirà la maglia della Sampdoria segnando 34 goal in 96 partite per poi vestire le maglie di Milan, Inter e Parma. Queste furono stagioni marginali nelle quali Cassano si distinse per il suo atteggiamento in campo prima che per il suo talento.
Le “cassanate” del giocatore
Cassano è stato a lungo al centro di controversie di natura giudiziaria. La prima arrivò quando ancora giocava al Real Madrid durante la quale stagione venne accusato di frode fiscale. Sono, poi, numerose le liti in campo con avversari e compagni ed, addirittura, gli sfoghi contro gli arbitri.
In particolare, Cassano si arrabbiò talmente tanto con l’arbitro, Nicola Pierpaoli, che lo minacciò di morte in campo. Toltosi la maglietta gliela gettò contro con aria di sfida. Il comportamento venne punito con 5 giornate di squalifica e decine di migliaia di euro di multa.