Un nuovo progetto di riqualificazione ambientale ha preso il via lungo il Fiume Lipuda nel territorio del Comune di Carfizzi. Il progetto di installazione delle cassette nido per la nidificazione delle Ghiandaia marina (Coracias garrulus) e piccoli Falchi, ormai giunto al terzo anno, è finanziato da E2i Energie Speciali, molto attenti a iniziative a favore di specie con problemi di conservazione. Le operazioni di messa in opera delle cassette nido sono state coadiuvate dall’ornitologo Mario Pucci, Mimmo Bevacqua e i due giovani ornitologi Giuseppe Candelisi e Lorenzo Onofrio Santoro.
I dipendenti del gruppo Enel Distribuzione di Cirò Marina, hanno lavorato sotto il sole a temperature proibitive per poter installare dodici cassette sui tralicci dell’alta tensione. Questo anno è stato scelto il territorio di Carfizzi per la collocazione delle cassette nido. Sono state installate 12 cassette nido per la riproduzione delle Ghiandaia marina (Coracias garrulus) e piccoli Falchi. Con l’arrivo della primavera, le Ghiandaie marine abbandonano il loro territorio invernale in Africa e si dirigono verso l’Europa, dove stabiliscono anno dopo anno il loro territorio di riproduzione e nidificazione. Attorno alla metà dell’estate, le ghiandaie cominciano il loro viaggio di ritorno dai territori africani in cui svernano. I maschi cercano di attirare le femmine mediante acrobazie aeree davvero uniche, in cui avanzano facendo ondulare il corpo con un’oscillazione dei fianchi. In questo modo, la luce solare produce scintillii dovuti al riflettersi dei raggi sulle loro magnifiche penne.
La Ghiandaia marina nidifica tra maggio e giugno, depone 3-5 uova, l’incubazione dura 17-19 giorni. L’involo avviene dopo 26-27 giorni dalla schiusa. Covata annua unica. Schiusa asincrona. Si riproduce in ambienti di varia natura e composizione, pianeggianti e collinari, caratterizzati da clima caldo e secco, ricchi di cavità naturali o artificiali in cui nidificare e di aree aperte incolte o coltivate con corsi d’acqua. Preda grossi insetti ed occasionalmente anche piccoli rettili, rane e topi. In genere sta appostata su posatoi elevati e scivola elegantemente sul terreno appena scorge una preda. Il nido viene implementato nelle cavità più disparate come alberi, rocce, muri, ruderi, ponti, viadotti, pagliai ecc. La cavità può essere attivamente creata nelle scarpate terrose. A volte il nido viene rioccupato negli anni. L’areale di nidificazione attuale comprende i paesi del Mediterraneo occidentale, i Balcani, l’Est europeo e la Russia, la Turchia e parte del Medio Oriente. Tutte le popolazioni sono migratrici e svernano nell’Africa tropicale, soprattutto nelle regioni orientali del continente.
In Italia non è uniformemente distribuita, con alcune aree riproduttive storiche presenti in Puglia, Basilicata e Calabria, nelle due isole maggiori insulari, e nelle aree tirreniche del Lazio e della Toscana. Minacce: Trasformazione dell’habitat di alimentazione e nidificazione, modificazione dei sistemi di conduzione agricola, uccisioni illegali Abbandono dei sistemi pastorali, assenza di pascoli o rimozioni di siepi, boscaglie, alberi morti, avvelenamento e bracconaggio. Specie oggetto di tutela secondo l’Articolo 2 della Legge 157/92. Lo scopo della installazione delle cassette nido è quello di aumentare il numero delle coppie riproduttive nel comprensorio Cirotano. Volevo ringraziare i proprietari delle aziende agricole con Certificato BIO che hanno permesso di portare a termine questo progetto, il caro amico Fortunato Iuzzolini e l’azienda agricola F.lli Rizzo.