Lo scalo di Linate chiude per tre mesi dal 27 luglio al 26 ottobre, dirottando i voli su Malpensa. La causa sono dei lavori che prevedono il rifacimento della pista e l’installazione di quattro nuovi sistemi per la gestione dei bagagli così da aumentare la sicurezza e ridurre i tempi di ritiro e riconsegna. Si tratta di una delle diverse misure previste dal Comitato Provinciale dell’Ordine e della Sicurezza Pubblica in Prefettura a Varese, che ha disposto maggiori controlli su strade e autostrade e presidi di forze dell’ordine e vigili del fuoco per garantire la sicurezza in aeroporto. Un’operazione non da poco per i milanesi, abituati ad avere lo scalo a soli 7 Km dal centro della Città, che per 3 mesi dovranno percorrerne 43 in più insieme ai 700 lavoratori aeroportuali, che lo faranno ogni giorno. Per garantire i collegamenti anche Trenord aggiunge 18’500 posti ai 146 Malpensa Express, uno ogni 15 minuti, che collegano Milano allo scalo varesino. Dal 1937, anno della sua inaugurazione, l’aeroporto di Linate ha chiuso nel 1982 e nel 2002. Nel primo caso fu per 56 giorni e i voli furono dirottati a Malpensa, che era ancora “piccola” e coincideva con l’attuale Terminal 2. In due mesi venne rifatta la pista e fu introdotto il sistema ‘Ils’ di atterraggio strumentale, con migliorie sul fronte della viabilità per l’accesso all’aerostazione. Vent’anni più tardi la chiusura fu limitata a 3 settimane, sempre per lavori alla pista. Il fermo di quest’anno invece è più importante. Si è partiti lo scorso maggio con lavori nell’aerostazione, con il rifacimento della facciata previsto nel 2021, in coincidenza con l’apertura della linea 4 della metropolitana. Nei prossimi 3 mesi evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, sono in programma il rifacimento della pista, da eseguire secondo la normativa ogni 20 anni, e l’installazione dei quattro nuovi sistemi di Bhs, per la gestione dei bagagli, per aumentare la sicurezza riducendo i tempi di ritiro e di riconsegna.