Erano 9.000 gli atleti domenica mattina a Firenze per la 36° edizione della maratona di Firenze.
La vittoria in campo maschile è andata all’etiope Sahlesilassie Bekele in 2 ore 10’14”, crollato a terra subito dopo il traguardo di piazza Duomo, felice ma esausto, dopo aver chiuso a soli 4 secondi dal suo primato personale. Secondo il keniano Asbel Kipsang (2h11’55″).
Tra le donne ha vinto l’inglese Jess Piasecki, oggi al debutto in maratona in 2h 25’29”.
Incontenibile, inarrestabile, determinato e pieno di energie, ancora una volta il podista rosso blu riesce a bloccare il crono di una maratona e i suoi 42 chilometri al di sotto del famoso muro delle 3 ore.
Antonio Carvelli tesserato col G.S. Interforze Torino e sponsorizzato dal brand ASICS in qualità di FrontRunner che lo scorso 20 ottobre ha partecipato alla maratona di Amsterdam, a distanza di un mese ha partecipato alla 36° ASICS Firenze Marathon chiudendo la maratona in 2 ore 55’31”, ormai è una garanzia sulla distanza regina, tanto da essere invitato alle maratone per la sua costanza e dote nel saperle gestire e chiudere in un tempo straordinario.
Sentito subito dopo la gara, Carvelli dice; ci tenevo a essere a Firenze subito dopo la maratona di Amsterdam, avevo intenzione di sfruttare la preparazione della maratona olandese per correre un’altra maratona in minor tempo e ci sono riuscito, e devo dire anche molto bene. È stata una giornata perfetta, mentre in mezza Italia imperversava il mal tempo, Firenze ci ha regalato una giornata accettabile, grigia inizialmente, un timido sole e una ventilazione in alcuni tratti fastidiosa.
Dopo la partenza, alle 8:30, sono partito a razzo correndo fino al 21 km abbastanza forte. Al 30 km ho dovuto fare una sosta ai bagni chimici per un forte e improvviso mal di pancia. E’ stato complicato riprendere a correre, ma non mi sono perso d’animo e ho continuato ad aggredire l’asfalto.
Conosco bene il percorso di questa maratona e gli ultimi 3 km sono stati devastanti per i continui cambi di direzione, la pavimentazione, la stanchezza e soprattutto per i crampi che non mi hanno dato tregua. Sicuro comunque di raggiungere il mio obbiettivo me la sono presa comoda e sono stato felice del crono di chiusura che ancora una volta mi ha fatto capire quanto valgo e ciò che posso fare nelle lunghe distanze.
Il prossimo appuntamento alla Pisa marathon di dicembre.