A settembre a Crotone si sceglierà chi dovrà amministrare la città per il prossimo quinquennio. Questione di poco e la campagna elettorale entrerà nel vivo. Ecco perché riteniamo opportuno sottolineare che oggi abbiamo un’occasione unica: poter sottrarre la città alle mani di chi in questi anni l’ha condotta nella situazione in cui si trova. Dobbiamo dire NO al solito “vecchio” che avanza dopo essersi frettolosamente rifatto il maquillage (anche male…) per ammiccare agli ingenui e invitarli, quale attempata sirena di quart’ordine, molto, troppo vicini agli scogli di Scilla e Cariddi e, dunque, alla rovina.
Bisogna essere proprio miopi, o diversamente interessati, per farsi affascinare da questa sirena e sono veramente gli scogli ed i gorghi di Scilla e Cariddi quelli che ci aspettano se il nocchiero della nave non mantiene la propria rotta o si limita solo a cambiare divisa. La nostra città non se lo può permettere.
Riteniamo che, nel particolare momento storico in cui ci troviamo, per ottenere uno straordinario risultato tanto temuto da un radicato e nefasto sistema politico, il M5S debba dare il suo decisivo contributo, mettendosi in gioco per il Bene di tutti e sacrificando, per una nobile causa, anche le proprie esclusive prerogative. Tutto ciò si rende necessario per concretizzare la tanto auspicata rivoluzione culturale e favorire il processo di cambiamento intorno ad un progetto politico condiviso tra le forze civiche e sane, in netta discontinuità con il passato.
Costruire. Questo a nostro avviso è il verbo da coniugare nella situazione attuale. Di certo non distruggere sulla base di personali ambizioni, infantili ripicche, tanta presunzione e molti pregiudizi, nella peggiore delle ipotesi, o di una staticità ingenuamente anacronistica, nella migliore. Comunque tutti elementi che rischiano di allontanarci dalla realtà e condurci a non centrare l’obiettivo.
La storia insegna, infatti, che in determinati momenti occorra mettere da parte, con umiltà, la convinzione di essere depositari del verbo e, pur mantenendo ferma la rotta segnata dalle nostre stelle, avere la capacità di avviare un dialogo con chi parla la stessa lingua, accettare il gioco di squadra e sapere gareggiare insieme per raggiungere vittoriosi il traguardo. Con chi vuole, senza interessi reconditi e malcelati, e su un piano paritetico, mettersi al servizio della città offrendo le proprie esperienze, le proprie competenze ed il proprio entusiasmo. Con la serenità che scaturisce dal fatto di non essersi mai consegnati a qualche personaggio che ha provveduto a mettere guinzaglio e museruola in cambio di un pasto e di essere liberi di poter agire nell’esclusivo interesse dei cittadini. Dall’altra parte è la valle di lacrime che noi crotonesi abbiamo già sperimentato per troppo tempo. La valle nella quale per anni alcuni soggetti hanno costruito il loro impero, tessendo ed intessendo rapporti e reti clientelari che hanno favorito solo alcuni a discapito di tutti, spacciando sacrosanti diritti per favori e conducendo la nostra città ultima nelle classifiche per la qualità della vita.
Costruire e Ricostruire. La città va ricostruita. Va ricostruita nelle infrastrutture, nei servizi, nella socialità e noi non possiamo permetterci di stare, nella migliore delle ipotesi, all’opposizione quando un compito così impegnativo attende. Un compito immane che da soli non si può centrare. Un compito che possiamo ambire di raggiungere solo mediante un progetto condiviso intorno a valori fondamentali che orientino scelte ed obiettivi, mediante un’alleanza che dia nuova linfa alla nostra battaglia per una Crotone nuova. Ed in questo caso noi ci saremo.
E si può. Oggi si può. Queste forze ci sono e di devono unire. Non lasciamo che qualcun altro, acquattato nell’ombra, possa, alimentando i dissidi, stuzzicare le velleità di taluni aspiranti solisti e riuscire tatticamente a disperdere la forza di una flotta che fa paura. Una flotta che può doppiare senza timori i gorghi pericolosi e portare, finalmente, a Crotone una boccata d’aria nuova sicché Scilla e Cariddi restino un ricordo, un brutto ricordo.
Non dimentichiamo che i “soliti noti” sono disposti a qualunque compromesso, coagulando in un coacervo qualsiasi personalità, senza alcun discrimine di natura ideologica.
Come già successo nelle recenti elezioni amministrative, metteranno in campo un esercito di candidati per condizionare i voti familistici ed assicurarsi la possibilità di continuare i soliti giochetti che metteranno sotto scacco la città per altri cinque anni, Magistratura permettendo.