Commemorare le vittime dell’Olocausto e fare tesoro delle testimonianze che vengono da un passato neanche troppo lontano e che portano con sé le atrocità di quel periodo tra i più bui della storia, significa, oggi, educare alla non violenza. Significa allontanare dal nostro quotidiano ogni forma ed atteggiamento di discriminazione, figlia dell’ignoranza.
È quanto ha dichiarato il Sindaco Filomena Greco intervenendo questa mattina, giovedì 27, in piazza Rocco Trento, nel cuore della cittadella fortificata bizantina, sede il Palazzo di Città, dove per celebrare il Giorno della Memoria è stato realizzato un monumento temporaneo: una pila di scarpe, dalla forte carica evocativa perché capaci di rimandare alle immagini che ci provengono dai campi di concentramento di Auschwitz.
Alla presenza di una delegazione di studenti dell’ITA e del Liceo cittadini, aperta con un momento di raccoglimento e preghiera ha visto l’intervento, oltre che del Primo Cittadino anche dell’Assessore alle politiche sociali Rosaria Bianco che ha sottolineato la necessità di promuovere gli antidoti della fratellanza e dell’inclusione.
Alcuni passi di Se questo è un uomo, opera memorialistica di Primo Levi, sono stati letti da Serena Straface e Isabella Russo. Stefania Cittadino e Giuseppe Forciniti hanno interpretato la poesia C’è un paio di scarpette rosse, di Joyce Lussu. La farfalla, componimento nato dalla mano di Pavel Friedman, un ragazzo deportato a Terezin, in un ghetto ebraico della Repubblica Ceca e poi morto nel campo di sterminio di Auschwitz, è stato letto da Giuseppe e Veronica Germinara. Ad accompagnare e coordinare gli studenti sono state le docenti Maria Giovanna Romanello (Liceo) e Alessia Pugliese (ITI) presentando gli elaborati e gli approfondimenti fatti sulla Giornata della Memoria.
L’evento ospitato nel centro storico rappresenta il primo di una serie di appuntamenti che si terranno durante i prossimi 12 mesi e che rientrano nel progetto 25 novembre 2021 – 25 novembre 2022 – UN ANNO SENZA VIOLENZA, finalizzato a sensibilizzare dal basso sul tema della non violenza, a partire da quella di genere.