Nella primavera 2022, l’ornitologo Mario Pucci, durante le attività di inanellamento e cattura, ha osservato e fotografato diverse specie rare: Culbianchi isabellini (Oenanthe isabellina), Bigia di ruppell (Sylvia rueppelli), Monachella del deserto (Oenanthe deserti), Averla bruna (Lanius cristatus) e per concludere l’avvoltoio più raro d’Europa, il Capovaccaio (Neophron percnopterus). Perché una specie viene definita rara o accidentale? Rara perché di quella specie sono state fatte poche osservazioni in Italia, mentre accidentale sono quegli uccelli che non seguono la rotta che è scritta nel proprio DNA e si trovano a migliaia di chilometri di distanza. Le osservazioni sono iniziate con i Culbianchi isabellini, Bigia di ruppell, Monachella del deserto, Averla bruna e il Capovaccaio.
Il Culbianco isabellino (Oenanthe isabellina). Appartiene alla famiglia dei Muscicapidae. L’area di riproduzione comprende la Turchia e il Medio-Oriente. Nidifica in aree di pianura, in climi caldi e asciutti, per es. al limite tra la steppa naturale e il semi-deserto. Migratore, sverna in un’ampia zona sub-sahariana. Si nutre di insetti. In passato a Punta Alice veniva osservato uno o due individui ad anni alterni. Mentre il 2022 è stato un anno record per questa specie, più di 20 Culbianchi hanno fatto una breve sosta, prima di continuare il loro viaggio.
Bigia di ruppell (Sylvia rueppelli). Appartiene alla famiglia degli Silviidae. Vive in regioni aride e calde dove nidifica in aree rocciose e sui pendii di colline coperte di cespugli e macchia, dal livello del mare fino a 800-1000 m, in alcuni luoghi fino a 1500 m (sud-est della Turchia) o 1600 m (Creta). Alimentazione: Si nutre principalmente di insetti adulti e delle loro larve. Le osservazioni di questa specie a Punta Alice negli ultimi anni stanno diventando sempre più frequenti, grazie alle attività di inanellamento e cattura, che ci permettono di monitorare costantemente l’area.
Monachella del deserto (Oenanthe deserti). Anche questa specie appartiene alla famiglia dei Muscicapidae. L’area di riproduzione comprende il Nord Africa fino ed alcune zone dell’Egitto. Nidifica in steppe secche e sabbiose con bassa vegetazione e rocce. In Italia e svernante irregolare. Si nutre di insetti che trova al suolo. Costruisce il nido in pertugi del terreno o in fessure delle rocce. Specie molto più rara del Culbianco isabellino. La Monachella è stata fotografata in sosta sulla spiaggia di Punta Alice per una settimana mentre catturava insetti.
Averla bruna (Lanius cristatus). Questa specie è la più rara di tutte. Appartiene alla famiglia dei Laniidae. L’areale riproduttivo va dalla Siberia centrale fino alla Cina centrale, attraverso la Mongolia, il Giappone e la Corea. L’averla bruna è un uccello carnivoro e predatore, come le altre specie di Averla, è solita spezzettare le prede di maggiori dimensioni ed impalarle (assieme a tutto il resto del cibo in eccesso) infilzandole in cespugli spinosi o filo spinato. La dieta di questi uccelli si compone perlopiù di insetti: cavallette, farfalle, coleotteri ed altri invertebrati soprattutto lucertole. Al sopraggiungere della stagione fredda migra verso sud raggiungendo il subcontinente indiano e il sud-est asiatico.
Il Capovaccaio (Neophron percnopterus). Il più piccolo tra gli avvoltoi europei. Il suo areale di nidificazione comprende Europa meridionale, Africa settentrionale e Asia occidentale. Vive prevalentemente nelle pianure aride e sulle colline poco elevate. Nidifica soprattutto su falesie rocciose come altri grandi rapaci. Si nutre di carogne e placente di bovini e capre. In Italia il numero di coppie riproduttive è sceso dalle 30 del 1970 alle 9 degli anni 90. Quasi tutti i fallimenti nella nidificazione sono stati causati da attività umane. A Cirò Marina è stato fotografato durante il monitoraggio del progetto PARC (Punta Alice Raptor Count), provocando grande emozione a chi era presente. La diminuzione della pastorizia e le attività umane, ne ha provocato la quasi estinzione. Ci sono grandi progetti (Life) di reintroduzione della specie, permetteranno di capire le cause che hanno determinato la drastica diminuzione.
La foto della targa dell’auto di quello che buttava spazzatura l’ha mandata ai vigili ? Se si, grazie.