Coadiuvati dalla professoressa Vincenza Rubino hanno messo a proprio agio gli studenti che si sono approcciati per la prima volta alla donazione volontaria di sangue. Studenti che si sono dimostrati campioni di solidarietà e di caparbietà perché sono stati più forti di ogni cosa. Un numero ridotto per via dei malanni di stagione, del freddo e del cattivo tempo che non ha permesso a tutti di recarsi a scuola e rendersi disponibili per la donazione volontaria. I diciannove però sono stati stoici e hanno tenuto altissimo il nome del Ciliberto che si conferma scuola generosa, altruista e soprattutto attenta ai bisogni del territorio, seguendo il solco tracciato dal dirigente scolastico Girolamo Arcuri. Diciassette sacche raccolte è un buon numero, ma che rappresenta solo il dato iniziale che vuole essere migliorato infatti nelle prossime settimane si organizzerà una nuova donazione da effettuare poi nel mese di maggio.
Non è stata solo una semplice iniziativa di donazione, ma l’avvio di una piena sinergia con l’Avis (associazione italiana volontari del sangue) che rientra nel programma “A scuola di volontariato” uno dei tanti percorsi per le competenze e l’orientamento attivati dall’istituto. Già nei giorni scorsi era stato organizzato un convegno informativo, di preparazione alla donazione e di quanto sia importante e gratificante compiere un gesto che al donatore non costa sacrificio, ma che salva delle vite.
Gli studenti – donatori chiamati dalle proprie aule sono stati accolti in sala docenti dal meraviglioso staff dell’Avis che ha dato informazioni e li ha supportati alla compilazione della scheda conoscitiva. Poi uno alla volta sono stati visitati dai dottori che in quasi tutti i casi hanno dato l’assenso alla donazione, accompagnati poi all’autoemoteca parcheggiata nel cortile della scuola hanno effettuato la donazione per tornare in sala docenti ed essere coccolati e ristorati con una ricca colazione.
La giornata si è conclusa con ringraziamenti da ambo le parti e con la promessa di organizzare un convegno anche per le quarte classi per spiegare l’importanza della donazione e preparare i volontari alla futura donazione, ma soprattutto i vertici della scuola e dell’Avis hanno dovuto cedere alle richieste degli studenti che vogliono bissare la giornata e rifare la gratificante esperienza della donazione.