
Sabato, 18 marzo 2023 presso Palazzo Porti si è tenuto il Convegno del Lions Club Cirò Krimisa, presieduto dalla prof.ssa Filomena Zungri, dal titolo del libro: “I SOMMERSI: LAVORATORI DISARMATI NELLA SFIDA CON I ROBOT”, scritto da Giorgio Benvenuto e da Antonio Maglie. Una mattinata all’insegna della cultura, della politica, dell’attualità, del lavoro. Dopo i saluti e l’apertura dei lavori della presidente Zungri, nel suo intervento sulla precarietà del lavoro la dirigente scolastica dell’IIS “G. Gangale”, prof.ssa Serafina Rita Anania, presente al convegno con una rappresentanza di alunni dei diversi indirizzi delle classi dell’ultimo anno del suo istituto, ha sottolineato la necessità di esortare i giovani che si affacciano al mondo del lavoro, ad approfondire conoscenza e competenza. Il dott. Leopoldo De Martino, in qualità di presidente del service, ha spiegato la motivazione che ha dato vita all’incontro con gli autori, un tema che tratta dei robot e delle nuove tecnologie, argomento molto attuale, interessante per i giovani che devono inserirsi nel mondo del lavoro, poiché la presenza dei robot è importante in tutti gli ambiti ormai, per la loro precisione, la loro abilità, in chirurgia oculistica, per esempio, nell’intervento sulla retina superano la mano dell’uomo. E d’altro canto spesso tolgono ai giovani posti di lavoro. Il giornalista Virgilio Squillace come moderatore porta i presenti in “media res”, dando la parola al giornalista Antonio Maglie, inviato speciale per diversi anni del Corriere dello Sport, che prima si aprire la presentazione del suo quinto libro ricorda la sciagura avvenuta alcuni giorni fa sulla spiaggia dello Steccato di Cutro, dove sono morte circa 80 persone, molte delle quali erano alla ricerca di un lavoro, di una vita migliore. Lavoro che non solo manca, ma cambia di continuo, presto, asserisce, non esisterà più il posto fisso, i giovani diplomati o laureati devono avere conoscenze e competenze, essere pronti ad aggiornamenti continui. Il lavoro non sarà costante in maniera verticale, ossia anni di scuola, anni di lavoro, anni di riposo bensì orizzontale, dove ogni parte si intersecherà con l’altra, porterà ad un allungamento degli anni lavorativi, si dovrà convivere con i robot, che non saranno necessariamente un impedimento, bensì un grande aiuto. Alcuni lavori forse spariranno, ma se ne creeranno altri, e tutti ovviamente dovranno essere preparati ad affrontare la sfida e vincerla. Il relatore Giorgio Benvenuti, un tempo segretario nazionale della UIL, grande sindacalista, giornalista pubblicista, segretario del Partito Socialista, deputato nella lista dell’Ulivo e senatore della Repubblica nella lista dei Democratici di Sinistra, oggi presidente della Fondazione “Bruno Buozzi”, tra ricordi di grandi amicizie e di eventi epocali, tra i quali la sua visita a Reggio Calabria, come sindacalista dei metalmeccanici in un periodo di grandi disordini, in cui scoprì con sorpresa grande solidarietà tra i lavoratori, ferrovieri, metalmeccanici e lavoratori del posto che li accolsero non con pietre come si temeva, bensì con fiori, immortalando un momento storico irripetibile, si sofferma sulle grandi opportunità che offre il nostro tempo, pur se colmo di grandi rischi. I cambiamenti sono fortissimi e sempre più veloci, bisogna avere dunque la cultura del cambiamento, avere una strategia, pensare a costruire il futuro che può presentare delle difficoltà, ma anche delle opportunità. Nel libro lo sguardo è rivolto ai giovani, che faranno e saranno il futuro. Dovranno avere conoscenze e competenze. Non si può pensare semplicemente ad una politica domestica, perché il cambiamento è mondiale, ci deve essere un’Europa politica, un’Europa sociale, unita nella politica economica, fiscale e del lavoro. Dopo la caduta del muro di Berlino gli Italiani distratti hanno pensato che la globalizzazione dominasse il mondo, il lavoro, ma non è stato così, pertanto occorre riprendere il cammino verso un’Europa unita e credere in una politica uguale nei diritti, nei doveri e nel lavoro. Per quanto riguarda l’intelligenza artificiale, essa è costruita dall’uomo, e pertanto se essa è nelle mani di pochi si crea una disuguaglianza tra chi sa e chi non sa, e quindi si verrebbe a creare una mancanza di democrazia. La conoscenza e le competenze portano le imprese e i sindacati a investire non sulla fatica, ma sul sapere. Il ruolo di dare conoscenze e competenze è della scuola e delle Università, pertanto lo Stato deve investire molto sul sapere dei giovani, sulla loro formazione e sulle loro competenze, ma soprattutto sulla solidarietà e non sulla carità. Fabrizio Carlucci, collaboratore della Fondazione “Bruno Buozzi” sul tema dell’intelligenza artificiale interviene con più ottimismo e speranza: dell’intelligenza artificiale vede il lato positivo in quanto essa è un’opportunità, in tante occasioni risolve il problema. La macchina, ossia il robot è frutto della nostra intelligenza, pertanto ha bisogno dell’uomo, delle sue conoscenze e delle sue competenze. L’uomo rimane al centro del mondo, le innovazioni sono solo per migliorare la sua vita. Tra i presenti il presidente di Zona 24, Aldo Barbuto e il presidente della X Circoscrizione Giorgio De Filippis che conclude portando i saluti governatore del Distretto108 YA Franco Scarpino, e si congratula con il club per la lezione magistrale del senatore Giorgio Benvenuto, un simbolo di autorevolezza, una figura che oggi manca nella nostra politica. Si rivolge poi ai giovani per asserire che il lavoro sta cambiando, ma per chi ha conoscenze e competenze non mancherà, ma occorrerà affrontarlo con dignità e intelligenza per raggiungere il successo.
Domenica, 19 Marzo presso il Polo Museale intitolato all’astronomo Luigi Lilio, autore della Riforma del Calendario Gregoriano, si è dato inizio alle Tre Giornate Liliane organizzate dall’ Amministrazione Comunale di Cirò, con un omaggio alla figura del prof. Egidio Mezzi, storico apprezzato e profondo conoscitore della Storia Cirotana. Il service dal titolo: “Egidio Mezzi: viaggio nella Cirò Dotta dalle origini a Luigi Lilio, fino ai nostri tempi”, introdotto dalla presidente di service, Maria De Franco, ha condotto i presenti nella magnificenza della Cirò di un tempo, dalle origini magnogreche, alla nascita dell’illustre Luigi Lilio, per giungere ai nostri tempi attraverso l’opera “Cirò nel Novecento”, in cui l’autore con la leggerezza della sua penna, fa rivivere magistralmente i mille luoghi del Territorio Cirotano, densi di memoria e di emozioni mai sopite. Una mattinata che ha messo in evidenza la grande stima che unisce i Cirotani alla illustre figura del prof. Mezzi, a partire dal sindaco di Cirò, dott. Mario Sculco, che nei saluti ha tenuto a precisare che l’iniziativa del Lions Club Cirò Krimisa, di ricordare Mezzi è stata encomiabile perché storico calabrese e nazionale di grande spessore, e in qualità di sindaco, ha invitato le dirigenti presenti a portarlo nelle scuole, perché conoscitore attento della nostra storia. Quest’anno il nostro club festeggia trent’anni di attività e la presidente Filomena Zungri evidenzia come negli obiettivi lions la cultura ha da sempre la priorità. Sensibilizzare il territorio sulla valorizzazione del patrimonio storico- culturale è fondamentale. In questo contesto si inserisce la figura del prof. Mezzi, profondo studioso della nostra storia e della nostra tradizione. Le sue opere danno lustro a noi e alle generazioni future, perché mirano a conservare e diffondere la memoria del nostro prezioso patrimonio culturale, in esso sono le nostre radici, la nostra identità, le nostre tradizioni pertanto va custodito e preservato dalle intemperie del tempo. Profondo e toccante è stato l’intervento della dirigente scolastica dell’IIS ”Gangale ”prof.ssa Rita Anania, una vera testimonianza di chi ha avuto il piacere di essere allieva del prof. Mezzi, di aver conosciuto di lui i pregi di docente e di educatore esemplare, il suo metodo d’insegnamento conduce gli alunni alla partecipazione attiva, alla ricerca della verità attraverso se stessi per poi trarla fuori dal profondo della propria anima, secondo il metodo socratico-platonico della Maieutica. Ricorda di lui l’invito costante ad amare lo studio, insegnamento che malgrado siano trascorsi tanti anni, porta ancora con sé. Davanti a tanta commozione prende la parola il giornalista Luigi Mezzi, figlio del compianto professore, che oltre a confermare quanto la dirigente ha ricordato sull’ amore sconfinato del padre per lo studio, aggiunge che era un convinto sostenitore della cultura umanistica, le vere scuole erano i licei classici. Grazie ad essi è divenuto poeta e profondo studioso di storia. Da giovane era un allievo brillante, si passavano le versione di Latino e Greco con il grande Gassman. La dirigente scolastica dell’Istituto Omnicomprensivo “Luigi Lilio” di Cirò, prof.ssa Graziella Spinali ha definito Mezzi un grande viaggiatore nel tempo che ha saputo recuperare la storia del territorio e le tradizioni dialettali Illustra la valenza delle giornate liliane, una tre giorni dedicata al grande astronomo Luigi Lilio, niente di più appropriato che parlare oggi di Mezzi che in passato ha sempre creduto in queste giornate e nella grande figura dell’ astronomo. Illustra poi le altre giornate che vedono protagonista la sua scuola nel Convegno Scientifico sull’Idrogeno: l’infinito universo dell’atomo più piccolo. La gara provinciale: Giochi Liliani. Rievocazione Storica de La tavola della Biccherna. Per le strade e nelle piazze del paese musica, sbandieratori e tradizioni propiziatrici della Primavera. Magistrale l’intervento del relatore, prof. Carlo Rizzo che con la pacatezza dell’uomo di cultura ha analizzato e commentato “Cirò Dotta”, il capolavoro di Mezzi, mettendo in risalto il senso di uguaglianza che domina sovrana, i personaggi nell’opera si muovono sullo stesso piano, si ritrova il nome del curato di campagna accanto al vescovo , entrambi figli della nostra terra, il grande astronomo Luigi Lilio insieme a tutti gli uomini illustri che nei secoli in maniera diversa o con ruoli diversi si sono distinti, dando lustro al loro paese. Un’opera, patrimonio inestimabile per la storia di Cirò. Mezzi, nei suoi quarant’anni di studi nelle vesti di storico attento, ha riportato nei suoi scritti la grandezza di Cirò mettendo in luce le sue nobili origini di colonia magnogreca, fino ai nostri tempi. E qualora ci sia qualche personaggio trascurato, o dimenticato, si scusa dicendo di non essere stato per sua volontà, bensì per diffidenza dei familiari che hanno preferito tener conservato nei cassetti quanto poteva diventare patrimonio dell’umanità. Tra le testimonianze il saluto affettuoso del consigliere regionale, dott. Francesco Afflitto, amico, nonché parente del professore per via della moglie, il quale riconosce a Egidio Mezzi la grandezza di aver ridato con le sue ricerche storiche a Cirò il più illustre dei suoi figli, Luigi Lilio. La prof.ssa Orsola Siciliani, anche lei allieva del professore, emozionatissima, riporta i suoi ricordi di stima e ammirazione per un grande educatore, professore severo, dal grande cuore. La testimonianza della prof.ssa Maria Caligiuri, mette in luce del prof. Egidio Mezzi il collega, evidenziandone il garbo, la delicatezza, la discrezione, la collaborazione. Ricorda inoltre, mentre commenta i versi della poesia Fragalà, gli anni in cui come dirigente scolastica delle scuole di Melissa , durante una delle tante cerimonie del 29 ottobre per commemorare gli Eccidi di Melissa, ha sottoposto all’ attenzione della gente del luogo la poesia Fragalà, composta dal nostro autore. Conclude il presidente della Zona 24, dott. Aldo Barbuto complimentandosi per il momento culturale vissuto e invitando i Lions a continuare il percorso iniziato con altre giornate dedicate al Sapere, avendo noi un patrimonio inestimabile di uomini illustri da far conoscere. A rendere speciale la giornata sono stati gli intermezzi musicali eseguiti dalla Banda Musicale Euterpe, le interpretazioni magistrali della Compagnia Teatrale Apollo Aleo e le attenzioni della Pro Loco di Cirò a cui vanno i ringraziamenti più sinceri del Lions Club Cirò Krimisa e della comunità cirotana. Mariolina De Franco

















