
Ad avvertire per prima il cambiamento climatico sono proprio le piante che continuano a fiorire in periodi in cui non dovrebbero. E’ il caso della precoce fioritura di questi giorni a Cirò, del Giglio della pioggia:” Zephyranthes candida”, una pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Amaryllidacee originaria del Messico, la cui fioritura dovrebbe abbondare a cominciare dal mese di settembre, quando inizia la stagione delle piogge ed improvvisamente si risveglia dal suo stato di letargo. Il nome del genere deriva dal greco zephyros, zefiro vento occidentale portatore di pioggia e anthos, fiore , cioè fiore del vento dell’ovest. La pianta ama crescere in luoghi soleggiati e predilige un terreno umido e ben drenato con irrigazione frequenti per mantenere umido il terreno, ecco perché dovrebbe fiorire dopo le prime piogge che ancora non sono arrivate, probabilmente ha già avvertito nell’aria, il cambiamento drastico delle temperature di questi giorni. Dopo le alte temperature registrate nel mese di luglio, che ha sfiorato a Cirò anche i 50 gradi, e dopo lunghi mesi di siccità, finalmente con la registrazione in questi giorni del calo delle temperature, forse sono in arrivo i venti d dell’ovest portatori delle prime piogge. Una manna dal cielo specie per l’agricoltura, dove vigneti e uliveti stanno aspettando le prime piogge per riprendersi dal lungo periodo di siccità. Si spera che la precoce fioritura del Giglio della pioggia a Cirò porta almeno la pioggia tanto desiderata.