
Cirò- L’artista Giuseppe Blefari in arte “Magagna” noto fabbro conosciuto per la sua arte in tutta Italia, inserito anche in un recente progetto promosso dalla Camera di Commercio di Crotone, oggi in pensione, continua a sorprenderci con la sua arte, l’ultima sua creatura, è stata ubicata nei giorni scorsi davanti la sua abitazione. Si tratta di un ricamo in ferro con tanti simboli racchiusi da un cerchio che rappresenta la vita, ma anche fuoco, acqua, mani, forza, creazione che modificano la materia, come solo lui sa fare. Al centro del suo universo un incudine, ombelico delle sue creazioni, che lega come un raggio tutte le forze che da esso originano. L’ incudine simbolo di capacità di resistenza, simboleggia solidità, resistenza, lavoro e sacrificio. È anche un simbolo di capacità di affrontare sfide e di resistere alle difficoltà della vita. Tra i simboli dell’opera il cerchio rappresenta la perfezione, la continuità, l’eternità e l’infinito. La sua forma, senza inizio né fine e senza spigoli, lo rende un simbolo di armonia, unità e compiutezza. Non a caso in alto al cerchio in posizione dominante il simbolo delle corna che invoca protezione come una maschera apotropaica, come pure il ferro di cavallo che da e riceve fortuna, tutto in un sottofondo rosso simbolo del vino doc di Cirò. Un’opera filosofica matematica e antropologica legata all’antico borgoche fu pure di uomini illustri e santità come Luigi Lilio e San Nicodemo Abate . Una stirpe quella dei fabbri iniziata nei secoli scorsi con i fratelli Cavallaro di cui ancora oggi si possono ammirare opere diffuse nel centro storico. Magagna, un uomo austero, profondo che ha tratto spunto dall’ arte antica calabrese di forgiare il ferro, la forma appassionata delle sue creazioni riflettono il carattere dell’ uomo e di un Terra che sente il bisogno di affascinare ed entusiasmare. I tanti riconoscimenti ed apprezzamenti ricevuti donano merito alla vita di un uomo che ha incastonato la vite, l’ ulivo, il fenicottero, la farfalla, la sedia di Miss Italia Claudia Trieste, spalliere, sgabelli ecc…simboli ancestrali che trovano linfa nell’ arte del ferro del grande e unico maestro Blefari. Il suo paese d’origine Cirò ha un centro storico ben conservato e ricco di scorci suggestivi, strette stradine, sottopassi e scale . Ed è proprio in una di queste stradine che troviamo il laboratorio artigiano del maestro di Giuseppe Blefari: il ‘Forgiaro’ di Cirò. fabbro all’antica di Cirò, che i più conoscono con il soprannome di “Magagna”, lavora il ferro da quando aveva 5 anni, nella sua officina del centro storico e quella in zona cappellieri, da dove in tutti questi anni sono nati tante opered’arte: letti, lampade, accessori dal design moderno, ma anche sculture come quella rappresentante un’aquila (dalle fattezze reali) che protegge il suo nido da alcune serpi realizzata attorno ad una vite secolare. Tutto realizzato in ferro battuto, il quale a parere suo, il ferro non va battuto ma plasmato. Tra i suoi lavori apprezzati i suoi tanti cancelli in ferro battuto, alcuni dei quali hanno partecipato a mostre internazionali: pezzi unici, anche di grandi dimensioni, che in qualche modo hanno attinenza con la tradizione e la cultura contadina. Ecco quindi l’albero d’ulivo, la vite, ma anche tre cigni e una sirena che si guarda allo specchio solo per citare alcuni pezzi. Un artista che a piccoli passi, ha raggiunto ogni vetta portando il nome della Calabria e di Cirò in giro per il mondo, legando il suo nome per sempre a Cirò e all’arte del ferro battuto.






