

San Nicodemo Abate de Patera (Paternum) o de Psikron o de Sikros, o de Sicros, è il nome con cui è conosciuto San Nicodemo Abate da Cirò, un santo monaco italiano del X secolo venerato dalla Chiesa cattolica e dalla Chiesa ortodossa. La sua festa viene celebrata il 25 marzo.
San Nicodemo Abate da Cirò, o Nicodemo di Mammola:
Bisognerebbe ritornare a festeggiare ogni anno il 15 gennaio, oltre il giorno della sua nascita con i nastri rossi ai balconi il 12 maggio, per ricordare anche il giorno in cui sono arrivati a noi le sue sante reliquie, come ordinò nel lontano 1696 il vescovo di Umbriatico.
Nacque a Cirò il 12 Maggio del 900.
Morì a Mammola il 25 marzo del 990.
Papa Urbano VIII lo dichiarò patrono di Cirò il 2 Marzo del 1630 e Patrono di Mammola nel 1638.
Ma solo il 15 gennaio del 1696 dopo una lunga diattriba tra il vescovo di Gerace e il vescovo di Umbriatico , il Papa Innocenzo XII decise di mettere pace tra le due comunità di Cirò e Mammola ordinando che sia consegnato il corpo del Santo a Mammola secondo le leggi vigenti, perché li morì, mentre un pezzo di Mascella e due molari al popolo di Cirò, dove il Santo nacque, custoditi in una capsula d’argento, che verranno conservate poi in quella che fu l’abitazione della sua famiglia, oggi chiesa di San Nicodemo Abate di Cirò.
Reliquia consegnata al popolo grazie all’intercessione a Mammola del monaco Apollinare Agresta iniziata già qualche anno prima che morisse, quando il 15 agosto del 1695 scrisse al marchese Carlo Francesco Spinelli di Cirò per la concessione felice della santa reliquia, e al vescovo di Umbriatico. Dunque le reliquie del santo arrivarono a Cirò il 15 gennaio del 1696 al suono di campane e solenne processione, dove il vescovo di Umbriatico ordinò a tutto il clero che ogni anno in questa data fosse celebrata messa solenne e cantata e processione con la statua del Santo Patrono insieme alle sue reliquie per le vie del paese, per rendere solenne questo giorno festivo in onore di San Nicodemo Abate nato a Cirò il 12 maggio del 900 già concittadino e protettore di Cirò.




