
“Cavolfiore: l’ortaggio che non si lascia intimidire…di scena al Farmer’s Market!!!”
Come dire: organizzata, soprattutto, per quelle persone…incapaci di farsi i cavoli propri, che, così, hanno trovato cavoli…per i propri denti!!!
La “Giornata del Cavolfiore” si è rivelata una vetrina per valorizzare le eccellenze del territorio crotonese, dove passato e presente, gastronomia, cultura e folklore locale si sono alternate nella giornata di “festa” regalando, a migliaia di avventori domenicali, emozioni, atmosfere d’antan, sapori autentici della tradizione contadina e spaccati di vita rurale del `900.
La manifestazione è nata quest’anno per rilanciare una verdura, tipica della stagione autunno-invernale che per tantissimi anni è stata onnipresente negli “orti” e sulle tavole dei crotonesi, ma che negli ultimi tempi era quasi scomparsa dalle campagne a causa del richiamo della nascente industria dei carciofi e dei finocchi.
L’ortaggio invernale era conosciuto in tutto il Crotonese per essere il non plus ultra quanto a qualità e sapore: era l’ingrediente indispensabile per confezionare la migliore zuppa di cavolfiori, fantastico, grazie al suo corimbo sodo, compatto, croccante e niveo, insuperabile per creare anche le “rosette gratinate”, “le nuvole di cavolfiore” nonché l’impasto delle famose “pittelluzze calabresi”.
In via Giovanni Verga, a Crotone, inutile dirlo, presso l’area mercatale del Farmer’s Market, domenica 21 dicembre. Parliamo della giornata del cavolfiore, manifestazione enogastronomica dell’autunno meridionale per chi ha voluto apprezzare l’autenticità della cultura contadina crotonese.
Una delle tante iniziative previste ed inserite nella più ampia rassegna denominata: “Un evento al mese” che da tanti anni, ormai, movimenta e rallegra le domeniche ed i palati degli avventori, con i prodotti di stagione.
Un’offerta commerciale qualificata quella del “Mercatino del Contadino” con le specialità enogastronomiche calabresi e poi, ancora, ghiotti appuntamenti gastronomici con gustosi piatti della civiltà contadina crotonese.
“Dicono che siamo quello che mangiamo… quindi, mangia cavolfiore e sii il migliore!”
È molto saporito e gradevole se mangiato crudo.
Il cavolfiore arriva nel mezzo di questo nostro autunno/inverno 2025, carico di gloria e di onori: presso gli antichi Greci, da Crispo e Pitagora e Ippocrate, l’odoroso (si fa per dire) ortaggio era considerato una panacea per curare tutti i mali. I latini come Catone e Plinio lo veneravano: si dice che per sei secoli i Romani curassero con il cavolo ogni tipo di malattia, lo stesso Plinio guarì dalla gotta grazie ad un’alimentazione a base di questo ortaggio. Ma esiste oggi chi usa il cavolo per esprimersi anche in certo modo. Ad esempio: “testa di cavolo”, “non me ne importa un cavolo”, “pensa ai cavoli tuoi”, “non capisci un cavolo”, oppure, semplicemente, “cavolo!”. Poi la famosa, per chi la conosce, storiella del lupo, della pecora, del cavolfiore e il barcaiolo.
Ma andiamo a conoscere meglio i personaggi e gli interpreti, che hanno reso possibile fattivamente la realizzazione della tanto agognata manifestazione: Pina Orsino (Agriortaggi), Saverio Bianco, Domenico Squillace (Agrisquillace), fornendo una materia prima d’eccellenza che l’insuperabile Chef Eliseo Maesano ha magistralmente elaborato e trasformato in fumanti cavatelli con guanciale e cavolfiore, la Misericordia di Papanice addetta alla distribuzione, il duo “TeA -Tradizione e Animazione- di Simone Bonasso e Vincenzo Ierardi” che ha ravvivato l’atmosfera con canti popolari e musiche natalizie e poi, infine, l’attentissima e scrupolosa Direzione dell’Ente Gestore (Associazione MagnAmore) che, come sempre, ha curato con competenza ed abnegazione ogni piccolo dettaglio dell’intera giornata.
Sin dalle prime ore del mattino, in via Giovanni Verga infatti, le melodie della tradizione natalizia calabrese diffusi dai tradizionali strumenti del duo canoro hanno accompagnato gli acquisti degli avventori domenicali del mercato ed aperto il Santo Natale del Farmer’s Market di Crotone.
Tantissime le persone che, incuriosite dalle classiche note delle melodie natalizie, prodotte fedelmente dai pifferi magici di Vincenzo Ierardi e dalla nostalgica zampogna di Simone Bonasso, si sono affrettate a scattare fotografie e girare filmati con i telefonini. Anche la presenza di tanti bambini, all’interno dell’area mercatale, ha contribuito a far rivivere il Natale, quello vero, quello tradizionale….quello dei tempi che furono.
Due mantelle nere, una zampogna, un piffero, un organetto ed un tamburello hanno letteralmente incantato grandi e piccini come sempre avviene quando ci si assenta dal frenetico e chiassoso consumismo di oggi e si creano, rivivendoli, momenti intensi come il Santo Natale in forma tradizionale.
Dopo la premiazione delle Aziende produttrici, con la consegna delle targhe “Qualità Superiore” fornite dall’Associazione ed avvenuta da parte dell’Assessore al ramo Giovanna Lamanna, il Presidente Fausto Riganello ha illustrato il prossimo evento in programma: “Squisitamente…incavolati neri” che avrà come prodotto di stagione, per l’appunto, un lontano parente del cavolfiore: il cavolo nero!!!!
Nell’attesa, MagnAmore, ha augurato a tutti, produttori e consumatori, un sereno e felice Natale 2025.







