Si conclude con dati non molto ottimistici il settimo consiglio comunale di Isola Capo Rizzuto della giunta condotta dal sindaco Gianluca Bruno. Un civico consesso incentrato sulla grave situazione economica in cui versa l’ente, causa i debiti fuori bilancio per la quale la Corte dei Conti ha chiesto urgenti risposte. Sono circa 3.600.000,00 euro i debiti non conteggiati nel bilancio, ad iniziare dal 1996 ad oggi, per un totale generale che si avvicina ai 23 milioni di euro. Il tutto sembra ruotare intorno ad un avanzo di bilancio di otto milioni del 2012. Dati alla mano dunque, sembra sempre più vicino il dissesto finanziario da parte dell’ente, dunque si prospetta un periodo non facile per l’amministrazione. Il consiglio, diretto dal presidente Antonio Frustaglia, ha da prima approvato all’unanimità i verbali della seduta precedente, per poi proseguire con i punti interessati della corte dei conti, quei debiti fuori bilancio che pesano come un macigno per questa amministrazione. Dodici in totale in punti presi in esame, uno per ogni società con la quale ci sono debiti fuori bilancio: Akros, Soakro, Ato Calabria 3, Sorgenia, Edison e Consorzio di Bonifica i più delicati. Per accelerare i tempi, si è deciso di generalizzare il discorso dei debiti per poi andarli a votare singolarmente, i punti in discussione si sono conclusi con 11 voti favorevoli, 3 Contrari e 2 astenuti.
Interventi:
Il presidente del consiglio Antonio Frustaglia ha così esordito: “Siamo qui per rispondere ai debiti che la corte dei conti ci chiede di verificare, purtroppo abbiamo avuto solo 15 giorni di tempo per esaminare il tutto, sottolineo il grande impegno di questa amministrazione, che si è impegnata personalmente presso gli uffici preposti, per esaminare le migliaia di carte. Inoltre, ci tengo a precisare che questo sindaco non si è dimesso e nessuno della giunta lo ha fatto, le voci che circolano sono false e nessuna ha mai preso in considerazione questa ipotesi. Ora presenteremo questi atti e se questi atti non saranno sufficienti alla corte dei conti, sicuramente la colpa non sarà di questa amministrazione, se sarà dissesto sarà la corte a dichiaralo e non questo consiglio e ne tanto meno la giunta. Il mio augurio è che ogni consigliere, a prescindere dal colore politico dia il suo voto con serenità e tranquillità e soprattutto si prenda le proprie responsabilità verso i cittadini che ci hanno votato”.
Il sindaco Gianluca Bruno è invece entrato nei particolari dei debiti, sottolineando soprattutto quello dell’energia elettrica: “La Corte dei conti da quando ci siamo insediati ci ha chiesto delle delucidazione sul rendiconto soprattutto degli anni 2011-12, avevamo chiesto una proroga alla Corte ma ci è stata negata. Siamo comunque riusciti a dare delle risposte e a rientrare su alcuni casi critici. Quello che mi preoccupa di più però, è l’ultimo atto della corte, che ci da solo 15 giorni di tempo e si premura anche di telefonare prima della scadenza per informarsi sull’andamento, ciò mi lascia intuire che non siamo visti di buon occhio dalla corte dei conti. Ci siamo comunque prodigati in questi 15 giorni, sia noi, sia gli uffici e in generale tutto l’apparato comunale, affinché si facesse ordine. Il debito fuori bilancio nasce da un lato per una mancata preparazione degli uffici preposti e dall’altro di una mancato controllo da parte degli amministratori che si sono susseguiti. Controllo mancato soprattutto sull’energia elettrica, aumentata sensibilmente negli anni senza che nessuno se ne accorgesse, ciò significa che c’era controllo e nel bilancio veniva inserita sempre la stessa cifra. Solo lo scorso anno si è consumato energia per un milione e mezzo di euro, mentre la cifra da bilancio era di ottocento mila euro. Questa amministrazione comunque con ogni probabilità andrà a fare causa ad Edison, c’è qualcosa che non quadra e andremo a fondo nei controlli. Per questi mancati controlli la corte dei conti ha dichiarato inattendibile il bilancio di questo comune. Negli anni si sono omesse alcune procedure di spese. Noi ora siamo chiamati ad operare col bisturi, ma se avessimo avuto più tempo sicuramente avremmo potuto dare risposte maggiori. Tra l’altro abbiamo ancora spese che non sono più di nostra competenza, come le pompe di sollevamento e il potabilizzatore, che dovrebbero essere in carico a Soakro. Quindi o il servizio ce lo riprendiamo, oppure passa a loro ma con oneri e onori. I debiti esistono e sono frutto di convenzioni, oltre anche ad un consumo spropositato. In generale non c’è un conteggio della spesa, si spende senza indagini di mercato, non si valuta se sia conveniente o meno se utilizzare o meno un tipo di servizio, al momento ho bloccato a tutti i dirigenti gli atti che abbiano delle spese. Altro punto cardine della spese è stata la cultura di non fare pagare i tributi, alcuni servizi dobbiamo garantirli ma non abbiamo le giuste entrare, ad esempio la spazzatura la paga solo il 40% della popolazione, l’altro 60% va in conto al comune. Bisogna mettere la parola fine allo sperpero di denaro che c’è in questo ente, la linea e l’indirizzo di questa amministrazione sarà quella del rigore e della trasparenza verso i propri cittadini. Io non sono ottimista sulla corte dei conti, anche se stiamo dando tutte le risposte e come amministratore garantisco che abbiamo fatto il massimo, la corte ne fa un principio di cassa, perché tutto sommato i conti sono in equilibrio e potremmo spendere di più, ma dall’ultimo decreto Monti la corte ne fa un principio di cassa. Non abbiamo responsabilità sulla richiesta della corte dei conti, ripeto abbiamo dato il massimo e in questo momento non vedo luminari meglio di noi”.
Durante la procedura di votazione, apprezzabile la presa di responsabilità dell’ex sindaco Damiano Milone, che ha dato voto favorevole distaccandosi dal voto contrario del suo partito, spiegando così la sua decisione: “Per quanto riguarda il passato ci sono responsabilità che riguardano anche il sottoscritto, sono stato amministratore di questa comune per un lungo periodo, se ci sono stati degli errori è chiaro che io mi senta parte interessata di questa situazione. La corte dei conti vorrà delle risposte concrete, la prima cosa che chiedo a questa amministrazione è l’umiltà, il problema è che c’è una abisso tra la nostra capacità di spendere e la capacità di produrre entrate. Mi piacerebbe vedere degli assessori alle entrato, le capacità di portare risorse mancano, abbiamo un debito pari a 55 miliardi di chiarire, abbiamo sbagliato noi e si continua a sbagliare. Il problema di tributi è grave, ci sono evasori totali e se un servizio costa dieci e ne rientrano solo cinque, di conseguenza è naturale che si creino debiti. Sulla spazzatura ci aggiriamo sul 50% delle entrate, mentre sull’acqua siamo molto più bassi. Questo ente non può essere dichiarato in dissesto, l’unico nodo è quel debito fuori bilancio, c’è stato qualcosa che non doveva andare, i debiti fuori bilanci sono quelli che non hanno debiti fuori bilancio, quelli sono errori di previsione. Detto ciò dico che in questa fase deve prevalere la coerenza, in questo momento il comune deve essere compatto, la mia decisione è personale perché mi sento parte oggettiva e perciò voterò a favore questi atti”.
Il segretario del Pd Salvatore Friio, insieme al suo gruppo esprime il voto contrario a differenza di Milone: Siamo in una situazione difficile e bisogna parlare con onestà, il punto è che la corte dei conti si era accorta dei residui attivi, ci sono state grave anomalie in passato. Tutto parte da li perché la necessità di chiedere un finanziamento alla cassa depositi e prestiti, finanziamento bocciato perché la stessa corte ha mosso dubbi sulla necessità dello stesso. I debiti stanno aumentando di giorno in giorno, perché più si va avanti e più escono carte. La corte dei conti vuole anche sapere come andremo recuperare i tributi dei cittadini, se non troviamo una soluzione in questo senso la situazione sarà sempre la stessa. Rispetto alla risposta che andremo a dare i margini di manovra sono esegui.
Si astiene dal voto invece il sindaco uscente Carolina Girasole, insieme al consigliere Anselmo Rizzo: “Da sindaco uscente mi assumo la responsabilità su alcune cose, così come negli anni passati ad amministrare ho cercato di animare un paziente era morto. Se voi avete trovato disordine amministrativo sicuramente quello che abbiamo trovato noi non era diverso, quando ci siamo insediati c’era disastro di servizi. Abbiamo cercato di riorganizzare l’ente, sicuramente ci possono essere addebitate alcune cose, è facile prendersela con chi c’era prima. Ma quando io sono entrata mi sono trovata ad affrontare debiti che partivano dal 1996, da li il comune ha avuto seri problemi di conteggi soprattutto sui servizi essenziale come acqua, energia e rifiuti. Ciò significa che da quell’anno questo comune non ha più capito quanto spendeva sui servizi essenziali. Se oggi siamo qui a dover riconoscere questa pesante situazione debitoria, sicuramente non è perché come in altre regioni gli amministratori hanno sperperato soldi, ma perché i servizi essenziali non vengono dovutamente coperti dal popolo, servizi che nonostante tutto non sono mai mancati. Anche io sono convinta che quest’ente non può essere dichiarato dissestato, perché c’è una forbice così enorme tra i debiti che vanno riscossi e con questo mi rivolgo ai cittadini di essere più vicini. In questo modo arriveremo al capolinea e la colpa sarà data ai vari amministratori, ma il popolo in questo caso deve prendere atto di avere le proprie responsabilità. Inoltre manca ancora parte delle entrate dell’eolico“.
Infine parola al consigliere e capogruppo del Pdl Maurizio Piscitelli: “Oggi ne ho sentite abbastanza, questa amministrazione si è insediata da poco, ed è certo nostra responsabilità trovare le soluzione. Sapevamo le difficoltà a cui andavamo incontro, avevo già pronosticato nel mese di Maggio, che in caso di vittoria saremo andati incontro ad una situazione del genere. Siamo affascinati però da queste sfide politiche, conosciamo le nostre forze, altri hanno creato il dissesto e noi ne subiamo gli effetti. Abbiamo la consapevolezza di riuscire a superare anche quest’ostacolo, ma è chiaro che non siamo a noi ad avere creato questa situazione. Questi tre milioni e seicentomila euro di debiti fuori bilancio sono un tesoretto tolto ai cittadini, da quando ci siamo insediati abbiamo avuto a che a fare sempre con la corte dei conti. Io non me la prendo con nessuno, ora dobbiamo solo lavorare insieme per uscire da questa situazione. L’ordinanza è durissima, la corte non lascia margini di operatività e credo che la minoranza se ne sia accorta, il dissesto è dietro le nostre spalle e noi non lo vogliamo. In questi cinque mesi sono state messe in campo tutte le procedure possibili e speriamo che la corte capisca le nostre esigenze. Sono stati fatti lavori che mai prima erano stati fatti, siamo andati a ritroso sulle precedenti amministrazione per un riscontro contabile chiaro, fatto in prima persona dal sindaco e dagli assessori. Noi durante l’amministrazione Girasole abbiamo più volte sottolineato di stare attenti a questa situazione, già nel 2011 la corte aveva mosso dei parametri di criticità, tutto ruota intorno all’avanzo di amministrazione del 2012. Non ci può essere un avanzo in un amministrazione, questo ha mosso i primi dubbi alla corte, il debito fuori bilancio è stato solo la ciliegina sulla torta. Il comune nel suo complesso è sano, abbiamo tante attività che ci guardando con invidia dall’esterno: Abbiamo un sistema di associazione che nessuna ce l’ha, abbiamo l’eolico, il campo emigrati, un agricoltura fiorente, la pesca il turismo le coste. E’ impensabile che questo comune possa andare verso il dissesto e questo ci convince ancora di più che dobbiamo evitarlo. Speriamo che le nostre risposte alla corte saranno esaurienti. Mi spiace che tra i consiglieri stanno uscendo dei dubbi rispetto alla nostra capacità di dare risposte alla corte su alcune determinate problematiche, ma vi deve essere chiaro che tutto ciò alla corte non interessa,la corte vuole solo sapere se entro fine anno siamo in grado di pagare o meno i debiti. In seguito ci appresteremo a fare tutt’altro, non ci sono dubbi, cercheremo di ottimizzare le risorse, ora stiamo concentrando le nostre forse per dare le risposte alla corte. In questo momento non abbiamo quella casa per pagarlo, abbiamo chiesto una rateizzazione e solo questo può salvare l’ente”.