In occasione dei 40 anni della parrocchia di San Nicodemo, è stata organizzata, a partire dalle festività Natalizie scorse, una mostra di presepi artistici, esposti nella piccola “cappella dedicata all’Immacolata” all’interno della stessa Chiesa. Come ci hanno detto i promotori ed organizzatori, Niki De Franco, Piero Arnoni e Luigi Varipapa, “un’occasione per promuovere la creatività e il talento degli artisti locali ma sopratutto un momento di riflessione per tutta la comunità affinché si possa riscoprire attraverso il simbolismo evocato dal presepe il valore religioso e sociale del Natale.” In effetti, come ci ha detto e confermato lo stesso Don Antonio Mazzone, “questo è l’intento principale della mostra visitabile fino all’8 febbraio nella Chiesa di San Nicodemo”. La storia narra che nel Natale 1223 San Francesco realizzò nella città di Greccio , in Umbria, con l’aiuto della popolazione locale un presepe vivente, con l’intento di ricreare la mistica atmosfera del Natale di Betlemme, per vedere con i propri occhi dove nacque Gesù.
Questo è stato anche il desiderio nato all’interno della comunità parrocchiale di San Nicodemo che è stata in visita a Greccio durante un pellegrinaggio a Cascia. Ed è così che in occasione dei 40 anni della nascita della Parrocchia (1975-2015), il parroco don Antonio Mazzone ha reso possibile la realizzazione all’interno della chiesa stessa di una mostra di presepi, che rimarranno aperti al pubblico, come dicevamo, dal 21 dicembre scorso all’8 febbraio, quando sarà proclamato il più interessante e artistico. Uno scenario particolare è stato offerto dalla piccola Cappella dedicata all’Immacolata che si trova all’interno dell’edificio ecclesiale, dove sono stati collocati i presepi artistici che non rappresentano un tema specifico, bensì partendo dal Prologo di San Giovanni Apostolo che è l’inno meraviglioso all’opera redentrice di Dio, l’esposizione , come dichiarato dagli organizzatori, “vuole essere principalmente un semplice messaggio, cioè quello di far nascere Gesù ovunque, soprattutto nei cuori di chi li ha realizzati e di chi li visiterà”.








