L’Istituto Comprensivo n.1 ha presentato, sabato 29 novembre all’auditorium della scuola Don Bosco, lo spettacolo Teatrale “E…gli alberi raccontano”. Da un progetto PON azioni “Le Voci del Bosco” e “Andar per sentieri” è stato creato un progetto teatrale meritevole di nota che ha dato vita ad una rappresentazione coinvolgente ed entusiasmante. La Professoressa tutor Teresa Pellizzi insieme all’esperto di teatro D.ssa Virginia Marasco hanno scritto e diretto una favola magica sulle antiche leggende, miti e storie degli alberi, fauna e flora della macchia mediterranea, in un intreccio tra mitologie greca, miti germanici e storia dei nostri luoghi, Calabria e dintorni, si sono soffermate a raccontar di voci che da sempre animano (tra verità e narrazioni tradizionali) i nostri boschi. Riscoprendo in questo modo una Grande Madre Terra (interpretata da Vulcano Stefania) che risana e da vita ma che toglie e distrugge quando viene maltrattata dalla mano dell’uomo (i contadini Vincenzo Arcuri, Manuel Alfì e Lettieri Nicodemo). Un inno alla vita che impegna tutti in un unico obiettivo, salvaguardare l’ambiente vegetale, depauperato dalla mano dell’uomo, che con ogni mezzo cerca la sua distruzione. Attraverso un viaggio fantastico tra i nostri alberi si denuda il vero volto della natura che con la sua saggezza ci fa percorrere i miti greci con Dafne e Apollo (Marino Gaia e De Padova Antonio), le ninfe del bosco (Tridico Sara, De Simone Gloria, Filippelli Maria Pia, Principe Sara, Porti Giovanna, Rotariu Livia), Flora e Eolo (Umbica Giovanna, Andrea Parisi) le Quercie della saggezza (Umbica Maria Francesca, Cipriotti Elena), i Pioppi ( Ruggero Tiziana, Sfichi Emilia, Aquino Martina), l’Edera che tutto avvolge e tutto soffoca (Scigliano Arianna), il Nocciolo (Murano Nicoletta), il Sambuco, il Salice, Betulla (Marino Alessia, Colucci Federica, Basta Martina) le Canne Palustre e il flauto di Pan (Santopietro Asia, Parrilla Margherita) il Pino Nero (Gentile Alessia), la Ginestra vanitosa (Elena Ricca), Gesù e la leggenda del Tiglio (Petcov Andrei), l’Olmo e la Vite, la nostra vite rigogliosa e fruttuosa (Ismaili Andrea e De Fazio Francesca).
Una cura maniacale nei dettagli che la Prof.ssa Teresa Pellizzi ha voluto fortemente, e quanto pare è riuscita nel suo intento visto il successo di pubblico e di applausi che lo spettacolo si è accaparrato. Lei che ha selezionato personalmente le musiche spaziando fra le più belle colonne sonore tra cui Baaria, ci ha deliziato. I ragazzi sono stati curati, ci dice la D.ssa Virginia Marasco anche al di fuori delle ore progettuali, portando i piccoli interpreti della scuola media a provare e a far dono delle tecniche attoriche che con abilità e maestria l’esperto di teatro ha saputo inculcare in così poco tempo. Ci si muove con calma in questo bosco fatato traghettato anche da dolci coreografie messe a punto dalla disponibile quanto brava Maestra Elena Brillante, le sue ancelle che hanno ballato a ritmo di danza classica sono state Bastone Roberta, Bellini Carmen, Calabretta Ilenia, Cilidonio Maria Adelina, Morise Anna Chiara, Oliverio Maria Teresa, Pugliese Ileniam Santagada Emanuela, Scalise Benedetta. Da una ricerca scientifica curata dalla Prof.ssa Elsilia Capalbo, che con accuratezza e impegno insieme all’esperto Dott. Francesco Lamanna hanno delineato i caratteri della nostra macchia mediterranea. Un bel lavoro che ha dato modo a noi di scoprire le nostre piante e i nostri boschi. In collaborazione con le prof.sse Tommasina Baldassare, Anna Lucà, Filomena Sproviero, Carmelina Fazio, e D.ssa Caterina Capalbo, e di tutte le mamme che con amore e tanta dedizione non solo per le loro figlie, ma per la buona riuscita di tutto il progetto hanno dato vita a costumi e oggetti di scena degne di una rappresentazione teatrale importante. Il Dirgente Scolastico Prof. Barberio nel complimentarsi con la scuola tutta ha detto che non aveva mai assistito a spettacolo più bello e che lui poteva stare per altre 2 ore a seguire la storia. Lui che non rinnega il suo passato e anche presento da uomo della terra ha apprezzato molto questo forte richiamo alla natura. Il messaggio è arrivato forte e chiaro, abbiamo il dovere di tutelare i nostri boschi perché loro sono la nostra storia.