Il Codex Purpureus Rossanensis, manoscritto onciale greco del VI secolo, conservato nel Museo diocesano di Rossano e contenente un evangeliario con testi di Matteo e Marco, è stato riconosciuto quale patrimonio dell’umanità ed inserito dall’Unesco tra i 47 nuovi documenti del Registro della Memoria Mondiale (“International Memory of the World Register”), il grande archivio delle testimonianze scritte o registrate dal valore storico globale. Ne dà notizia l’Arcivescovo di Rossano-Cariati, Mons. Giuseppe Satriano. La proposta dell’inserimento del Codex tra i beni dell’Unesco era stata portata avanti da Mons. Santo Marcianò, ex vescovo della diocesi. Il Registro contiene ora 348 documenti, custoditi in decine di Paesi, su supporti di ogni tipo, dalla pergamena, al legno, alla celluloide.
Cirò Marina, “E poi siamo nati noi…”: a Palazzo Porti un incontro pubblico sui servizi per la disabilità e i percorsi del “Dopo di Noi”
A Cirò Marina, l'Associazione La Speranza APS organizza un incontro pubblico di riflessione e aggiornamento sulle attività dei servizi dedicati...




