Il convegno itinerante “Educazione Sentimentale” ideato dalla scrittrice Ciromarinese Francesca Gallello, autrice del libro “Donna Rosa”, libro che nasce dopo aver creato uno sportello rosa virtuale su Facebook, dove la chat è diventata un vero confessionale per oltre 77 donne che hanno subito violenza e che grazie a questo sportello virtuale hanno potuto liberare la loro anima da quel macigno che ogni donna che ha subito violenza, porta sul cuore e lacera l’anima, è diventato un vero e proprio incontro di sentimenti e pensieri che proprio i giovani richiedono di poter ospitare per trattare e discutere di questa tematica tanto difficile e tanto importante. Il convegno itinerante, richiestissimo da ogni parte d’Italia, Comuni, scuole e associazioni, nasce dall’osservazione e dalla necessità di “lavorare proprio sull’educazione ai sentimenti “, come ha dichiarato la stessa autrice Gallello, “e si deve partire proprio dalle scuole e dai bambini, perché è educando i bambini (uomini del futuro) che non avremo bisogno più di guardare all’altro sesso con rabbia, eliminando così dal dizionario italiano, quel termine tanto brutto che è “Femminicidio”, termine che offende la dignità femminile e umana”. Durante i vari convegni verranno lette lette alcune testimonianze che sono racchiuse nel libro Donna Rosa, testimonianze che la scrittrice Francesca Gallello, con il permesso delle protagoniste, ha raccolto appunto nel libro. Storie che raccontano di donne, di dolore, di sogni spezzati, di delusioni, di amarezze, storie di donne che pur essendo diverse tra loro, pur essendo di paesi diversi, di colore diverso, di religione diverse, si vedono accomunate da uno stesso termine: dolore.
La Gallello sull’importante convegno itinerante, ci riferisce: “Le donne che si raccontano, sono infatti di ogni ceto sociale, e – dice la Gallello – con questo mio libro, ho dato, una lieve scossa , una spinta , un incoraggiamento a denunciare , a raccontarsi e sono soddisfatta perché ho potuto verificare i risultati proprio nel sud. Infatti, quando decisi di raccontare delle storie raccolte in chat, le donne del sud hanno trovato meno coraggio a liberarsi del loro peso e solo poche di loro mi hanno dato il permesso di raccontarle nel libro, pur sapendo che avrei cambiato nome e città oltre che piccoli particolari, proprio per il rispetto della privacy, mentre meno difficoltà ho trovato per le donne del nord. La cosa che però mi ha molto emozionata è stata mentre il libro era in pubblicazione, infatti 12 donne del sud mi hanno scritto chiedendomi di essere inserite nel libro, purtroppo il libro era già in stampa e quindi non ho potuto inserirle. Queste donne oggi sono 20, scrivono dalla Calabria, Campania e Sicilia, mi chiedono di raccontare di loro, naturalmente con al dovuta cautela per non farle riconoscere, desiderano attraverso la loro storia, essere testimoni di un dolore e incoraggiare a denunciare perché il silenzio uccide la dignità e svuota l’anima non solo di chi subisce violenza ma di tutta la famiglia che fa proprio il dolore di una persona cara”
Quindi ci sarà presto una seconda uscita di “Donna Rosa” con queste 20 testimonianze?
No. Mi piacerebbe invece raccontarle attraverso un giornale raccontarne una alla volta e dare delle risposte. Sarebbe altresì bello che le risposte, consigli, pensieri le dessero anche le lettrici scrivendo al giornale , una pagina vestita di rosa, proprio come uno sportello Rosa. Quindi far si che il 25 novembre, giornata internazionale contro la violenza sulla donna, diventasse un giorno lungo 365 giorni, perché è questa una lotta che va fatta non un giorno all’anno ma tutti i giorni, perché siamo stanchi di sentir parlare di femminicidio e di donne offese nel corpo e nell’anima quasi tutti i giorni.
Il convegno itinerante ha avuto molte richieste?
Si, dalla Calabria alla Campania, Puglia, Lazio.
Si è svolto a Soverato, a Pietrapaola, al liceo di Cirò. Giorno 16 dicembre a Strongoli, organizzato dal dirigente Pugliese. Per metà Gennaio Crotone a Cirò Marina, Umbriatico, Lamezia Terme, Bari, Roma, Napoli, Benevento e molte altre. Un successo che vede sventolare la bandiera dei sentimenti e della speranza per un mondo migliore, un mondo in cui la donna possa vedere brillare il suo giusto posto nel rispetto dei diritti umani.