La chiusura del Tribunale di Castrovillari è soltanto l’ennesima depredazione, l’ennesimo scippo ad una comunità che, da sempre, è stata colonizzata. Oggi paghiamo soltanto il prezzo di tante scelte sbagliate del passato, fatte dalla politica ma purtroppo sostenute anche nelle nostre piazze, per convenienze di parte. Non si capisce quanto sta accadendo oggi col Tribunale se non si volge lo sguardo al passato e se si disconosce la storia degli ultimi 30 anni. Oggi bisogna riconquistare e rimediare anzi tutto al danno subìto nel 1992 quando a Castrovillari la politica scippò, ad esempio, l’istituzione della provincia. Questo territorio, oggi, non ha peso politico rispetto a Vibo ed a Lamezia. La verità è solo questa. È quanto ha sostenuto il Sindaco di Saracena Mario Albino Gagliardi, intervenendo ieri sera all’incontro pubblico tenutosi a Castrovillari, in un’affollatissima Via Roma, ed al quale hanno partecipato, oltre agli avvocati, anche commercianti, semplici cittadini e i sindaci del territorio. Oltre a quella del Borgo del Moscato Passito, erano rappresentate anche le amministrazioni di Lungro, Firmo, Acquaformosa e Villapiana.
Alla manifestazione, coordinata dal presidente del comitato Alfredo Ceccherini, hanno preso parte anche il Sindaco di Castrovillari Mimmo Lo Polito, il presidente del comitato tecnico Domenico Pappaterra, il presidente dell’ordine degli avvocati Roberto Laghi ed il presidente dell’ordine dei dottori commercialisti Vincenzo De Franco, l’ex presidente del consiglio provinciale Gaetano Russo, l’ex sindaco di Castrovillari Nicola Aiello, l’imprenditore Lino Tetro ed il consigliere provinciale Pietro Vico. “La battaglia – ha detto il Sindaco Gagliardi – è per la sopravvivenza del territorio da difendere contro l’ennesima depredazione. Possiamo capire che è in corso la revisione dei presidi giudiziari, ma sono tante le contraddizioni. Purtroppo – ha aggiunto il Primo Cittadino – la zona paga le conseguenze di tante scelte sbagliate del passato che, di fatto, hanno azzerato il peso politico di un’area importante ma letteralmente colonizzata da gente che è venuta e viene da fuori. Avere, oggi, un solo tribunale nella provincia di Cosenza sarebbe deleterio per tutti i 155 comuni che ne fanno parte. Bisogna rivisitare i presidi usando criteri giusti, guardando al merito e non soltanto, magari, avvitandosi all’utile escamotage della presenza di capoluoghi di province con poche decine di comuni. Ma bisogna soprattutto far capire al proprio elettorato – ha concluso Gagliardi – che il territorio non è più disposto a farsi colonizzare politicamente”.