In merito all’articolo pubblicato da ilCirotano.it sul Parco Acquatico interviene il sindaco di Cirò Marina, Roberto Siciliani: “Mi hanno riferito che ci sono delle polemiche sulla concessione temporanea data dal competente Ufficio comunale al Signor Cataldino Bonessi per l’apertura di un parco acquatico in un tratto di mare della località Cervara. Mi hanno riferito in particolare di appelli melodrammatici scritti contro la concessione in questione e di accuse di insensibilità mosse a noi Amministratori comunali. Che siamo tenuti a leggere le lettere inoltrateci direttamente, non a scandagliare tutti i siti online. Adesso io non contesto assolutamente, siamo in democrazia, i pareri contrari. Contesto invece alcune falsità, tipo quella che la spiaggia della Cervara non sia frequentata dalla massa. Non è vero: è affollata più che mai d’estate, da quando il Piano spiagge comunale ha ridotto fortemente le spiagge libere. Il parco non andrà assolutamente ad intaccare le dune della Cervara: perché – mi chiedo – si fa discendere dalla presenza dei giochi in uno specchio d’acqua un rischio per le dune? Il paesaggio naturale va preservato, è un bene collettivo, ma la tutela e la valorizzazione della peculiarità dei luoghi il Comune può prevederle in un progetto specifico, magari finanziato con fondi europei. Una volta tutelata la Cervara, la chiudiamo sotto una campana di vetro? La recintiamo come un lager usando filo spinato? Decidete e comunicatemelo. L’imprenditore Bonessi ha pensato ai giochi in acqua, ritenuti innocui dall’Ufficio comunale e da me personalmente, anche perché si tradurranno in qualche posto di lavoro e in una forma di attrazione per i turisti. Nel caso di una sua e di una nostra valutazione errata, non rinnoveremmo la concessione. Il ripristino del mare è velocissimo: basta togliere i gonfiabili.
A me sembra di rivivere la polemica per la pineta comunale: a detta di tanti sarebbe stato opportuno lasciare le aree boschive inaccessibili, non renderle fruibili ai bambini, alle famiglie, agli sportivi, ai turisti. Addirittura sono stato accusato di avere in mente la vendita di aree della pineta, un’idea assurda che non è stata mai contenuta in nessun atto. Mi chiedo: ma perché dobbiamo sempre rimandare all’esterno la convinzione di un’ inciviltà diffusa tra la nostra popolazione, che sarebbe pronta ad imbrattare le dune, ad estirpare la vegetazione, ecc., se la località Cervara fosse più frequentata? Oppure l’immagine di nuovi giovani titolari di concessioni demaniali marittime tutti usurpatori, vandali, cementificatori selvaggi? Non sarebbe l’ora di cambiare tutti insieme consapevolmente la mentalità? Io ho visto casualmente ieri il mio Amico Michele Cavarretta raccogliere dei rifiuti caduti per strada. Il suo è un esempio positivo, da imitare. Facciamo seguire i Fatti alle Parole, teniamo Pulita Cirò Marina. Ringrazio l’amico Giuseppe Greco per il contributo-video. Dobbiamo attendere che la Regione Calabria normalizzi lo smaltimento dei rifiuti. I commissari regionali per l’emergenza rifiuti non hanno mai adottato un provvedimento, che fosse uno, in Calabria, malgrado i miliardi di euro spesi, per modernizzare, razionalizzare, rendere più economico ed efficiente lo smaltimento dei rifiuti. Non ci sono discariche a sufficienza in Calabria, nella provincia popolosissima di Cosenza non c’è una discarica. I Comuni – conclude Siciliani – soffrono non per colpa delle Amministrazioni Comunali ma per la politica regionale fallimentare in materia. Se la Regione ci finanziasse la caratterizzazione della discarica di Scarati, risolveremmo il problema noi e altri 5-6 Comuni”.
A costo di innescare un discorso apparentemente fuori tema, quello che sto per fare, vorrei sottolineare come, nel Suo intervento concernente la Cervara, il Sindaco Siciliani abbia abbozzata l’eventualità che la discarica di Scarati possa, Dio non voglia- riaprire i battenti. Mi auguro di aver capito male ma, all’epoca, Scarati, lo ricordo ai più giovani, fu sequestrata appunto perchè pericolosissima per la salute pubblica, considerati sia i fenomeni (pochissimi) di autocombustione, sia per gli sciagurati, frequenti passatempi dei piromani di turno che non avevano altro da fare che appiccare fuoco a tutto ciò che emergeva dal terreno.
Coloro che abitano a poca distanza da quel posto,(tra i quali il sottoscritto) ricordano bene i fumi di diossina che si sprigionavano nell’aria, al punto di provocare molto spesso addirittura anche importanti lacrimazioni tra i residenti, e sanno quante volte, prima che fosse definitivamente chiusa, sistematicamente venissero sollecitati gli interventi della forza pubblica e dei vigili del fuoco a causa della dilagante esasperazione.
Probabilmente la giovane età del ns. Sindaco gli impedisce di ricordare tutto questo, può anche darsi che addirittura ignori tali avvenimenti, ma chi ha dovuto sopportare quei disagi ed il relativo danno biologico ha ancora impresse nella mente quelle tragiche nottate. Pensate che bello vivere senza poter aprire le finestre con l’afa dei mesi caldi a causa di puzza e fumi . In alcuni casi, con condizioni di vento particolari, il fetore invadeva anche lo stesso centro cittadino.
A conforto di quanto da me sostenuto sino ad ora, mi piace citare l’incontro tenuto dalla Regione Calabria con il Comune, (rappresentato dal ns. bene amato Sindaco) , in data 9/3/2012, presso i locali dell’ Hotel Il Gabbiano. Tale iniziativa, cui hanno partecipato esponenti politici,studenti, cittadini, studiosi e rappresentanti di associazioni, fu promossa dalla Regione nell’ambito della proposta denominata “ Insieme si può”
Tra i tanti argomenti discussi, (giusto verbale d’assemblea consultabile da chiunque in rete)veniva identificata tra le criticità, anche la zona della dismessa discarica di Scarati.
Criticità dalle mie parti non è ricominciare a versare tonnellate di schifezza e tornare daccapo ,bensì ripristinare i luoghi allo stato preesistente la discarica.
Almeno questo, credo, sia stato lo scopo di questo encomiabile incontro.
Mi rendo conto, come tutti i cittadini del resto, del costo abnorme dello smaltimento che grava sulle ns. finanze e su quelle dell’Ente, ma sarebbe bene, prima di assumere decisioni di tale portata, coinvolgere diversi soggetti, proponendo e vagliando tutte le possibili soluzioni alternative per evitare di apportare danni alla salute dei cittadini.
Personalmente non credo nel modo più assoluto che tornare all’antico e ripetere gli errori del passato sia il modo migliore per risolvere il problema smaltimento rifiuti in questo paese, e non credo proprio che le promesse di un’eventuale gestione puntuale e attenta possano far star tranquilli i cittadini, perché, purtroppo, tali promesse, nei tempi andati, erano sempre puntualmente disattese.
La Cervara, Scarati, la pineta, il depuratore, Syndial, sono tutte facce di un solo ed imprescindibile problema: la salvaguardia ambientale che mi auguro che diventi il cavallo di battaglia di tutti coloro che hanno a cuore il bene della città, amministrazione e cittadinanza uniti nel raggiungimento di tale risultato.
Non vorremmo che Cirò Marina si trasformasse in una cloaca nera, anzichè in una bandiera blu.
Grazie della cortese ospitalità
Egregio Signor Sindaco,
sono intervenuto nella discussione sulle “giostrine acquatiche” senza intenti melodrammatici.
Semplicemente per ragionare ad alta voce , come indigeno di ritorno, sul sacrosanto diritto a non vedere ulteriormente compromesse le risorse dei luoghi dove sono nato, e sul sacrosanto diritto alla libera balneazione su quei luoghi. Dunque, due problemi.
Il primo si intreccia con il tema del turismo sostenibile. Mi è capitato di leggere, ad es., nel Piano Regionale di Sviluppo Turistico Sostenibile per il triennio 2011/13, che “la linea di prodotto turistico attuale offerto da Cirò Marina, si colloca in quello balneare tradizionale”: si tratta di prodotto, giudicato dallo stesso piano, maturo, (anzi stracotto direbbero gli economisti). Ora, non c’è dubbio che l’iniziativa delle “giostrine acquatiche” rientri a pieno titolo in quell’offerta turistica, che da Torrenova fino al porto incluso, e poi più avanti, si caratterizza per la varietà di situazioni e occasioni “dove si coniuga il divertimento per i ragazzi allo svago per gli adulti, il tutto a diretto contatto con il mare… energia, allegria, sole, divertimento, benessere e relax in riva al mare …”.
“I segmenti del turismo naturalistico, del turismo culturale, dell’eco-turismo”, leggo ancora nel Piano citato, “non risultano, invece, sufficientemente curati e promossi “ . Da qui le indicazioni operative, per rimanere sul mercato ed essere competitivi , di rafforzare e valorizzare questi segmenti (pag. 109, Piano… all. 2)avendo come riferimenti l’integrazione dei territori e la destagionalizzazione dell’offerta turistica.
Lei scrive: “Il paesaggio naturale va preservato, è un bene collettivo, ma la tutela e la valorizzazione della peculiarità dei luoghi il Comune può prevederle in un progetto specifico, magari finanziato con fondi europei”.
Ebbene, la proposta del Sito di Interesse Comunitario (S.I.C.), ripresa sulle colonne di questo giornale, de “Le Dune della Cervara”, costituisce nello stesso tempo un progetto specifico, che gode di finanziamenti POR del FESR, e una opportunità per l’Amministrazione da Lei diretta di rafforzare e valorizzare nuovi segmenti del turismo.
Secondo problema. Lei afferma: “il Piano spiagge comunale ha ridotto fortemente le spiagge libere”. Appunto.
E allora una riflessione circa l’opportunità di comprimere ulteriormente il diritto degli indigeni, in primis, alla libera balneazione in quel bene pubblico che è il mare di Cirò Marina, forse tornerebbe utile. A meno che non si voglia consigliare a questi cittadini, come luoghi per la balneazione, “ara puzza”, “aru canalonu”, “ara jumara”.
Un sentito grazie per l’attenzione.
Domenico Maida
*Testo mail inviata al Sindaco
Egregio Signor Sindaco, vorrei fare qualche semplice osservazione circa il Suo intervento: direi che mi sembra perlomeno irriguardoso bollare come ‘melodrammatici’ i commenti di cittadini preoccupati dal pericolo che un altro, ennesimo scempio, si realizzi nella nostra beneamata Cirò Marina. Lei deve capirci: la Calabria è la terra di Pietro Trapassi, Metastasio, il ‘riformatore del melodramma’… si vede che abbiamo imparato da lui.
Aggiungerei che in verità mi sembra irrituale che il primo cittadino di una comunità dichiari di essere tenuto a leggere solo le lettere che gli vengono fatte pervenire direttamente, mentre non sarebbe ‘tenuto a scandagliare i siti web’. A questo proposito Le farei notare due cose: la democrazia ‘brevi manu’ non mi sembra, quanto a modalità, un esercizio tra i più alti previsti dalle Sue attività istituzionali; l’espressione ‘scandagliare i siti web’ mi sembra un po’ eccessiva: non mi pare che esistano decine e decine di testate online legate al territorio cirotano, e potrebbe essere interessante prendere atto, tramite i suddetti siti, delle istanze dei cittadini: del resto, se non erro, qualche esponente della Amministrazione Comunale si è giovato di quegli stessi siti web per pubblicizzare il proprio operato, con tanto di ospitalità da parte del Cirotano.it e di interesse da parte dei lettori.
Personalmente ritengo che l’organizzazione di un comune di quindicimila abitanti preveda, se non un Ufficio Stampa, almeno un Addetto Stampa, o una figura simile, attenta a tutte quelle notizie che possano interessare il comune e l’amministrazione dello stesso. Probabilmente è dovuto all’assenza di questa figura, il ritardo del Suo intervento.
Vedo che Lei si inoltra per sentieri impervi, richiamando quello spinoso problema che è il rispetto dell’ambiente contemperando la necessità di realizzare delle discariche a norma di legge. Un gran problema, certo… naturalmente non vorrei sembrarLe melodrammatico (o peggio) se Le formulo la mia sorpresa nel sentire citare la parola ‘Scaràti’… Lei sta parlando proprio di quella particolarissima zona di Cirò Marina comunemente denominata ‘I Scaràti’, e che in realtà si chiama ‘Querce Schierate’?
Un’ultima nota, Signor Sindaco: di Signori Michele Cavarretta, di cui (se non tratta di omonima) ho apprezzato gli interventi su questo giornale, ce ne sono tanti a Cirò Marina, silenziosi e quotidianamente impegnati, e spero che siano sempre più numerosi di quanti fanno del puro, studiato vittimismo, professandosi ‘brutti, sporchi e cattivi’, quasi fosse una attenuante, pur di continuare a non impegnarsi a cambiare: è un vero peccato, uno spreco enorme di civiltà e intelligenza.
Chiudo riconoscendo al signor Bonessi il garbo e la serietà con cui ha espresso le proprie posizioni ed intenzioni.
Distinti saluti
Cataldo Antonio Amoruso.
Signor amoruso lei ha tutta la mia stima!
Ricambio la stima e non aggiungo altro per non sottrarre spazio a nessuno. Grazie.
Potremmo cercare per una volta di uscire fuori dalla massa?
Potremmo per una volta investire su un turista diverso rispetto ai soliti attirati da spirito di convenienza. La zona della cervara è un po come Sant’Angelo ad Ischia, i Faraglioni a Capri; spicchi di paradiso dove poter in pace riconciliarsi e meditare. e se non lo è lo dovrà diventare.
il lungomare è disastrato di giochi e giostre, il porto è un mercato delle pulci quanto altro ancora dobbiamo sopportare. è questa l’imprenditoria giovane? riprendiamoci la quiete di una volta, magari spostando verso aree più idonee tali strutture. la cervara deve essere conservata alla vista e all’udito.
Non ha ancora capito che ormai i giochi sono fatti e non si torna indietro?ormai il signor bonessi ha ottenuto la concessione e mettera’ i suoi giochini di gomma a disposizione di tutti quelli che vorranno farsi un giro..e noi resteremo qui a bocca asciutta…scommettiamo che avro’ ragione?
Vorrei intervenire anch’io nella diatriba che si è creata sull’argomento Cervara. All’amico Roberto Siciliani, che stimo da anni per la sua capacità di ascoltare tutte le lingue e di saper valutare le situazioni, anche quelle più strane, vorrei ricordare solo due cose:
1) preservare non vuol dire recintare,( nessuno ha mai parlato di filo spinato), ma essere in grado di tutelare luoghi, la cui importanza, rilevante dal punto di vista naturalistico e paesaggistico, dovrebbe sconsigliare l’afflusso di gente in maniera sconsiderata e senza controlli. Mi spiego meglio: in questo paese, purtroppo, di Michele Cavarretta, a quanto sembra, ce ne sono molto pochi, (basti vedere lo stato in cui è stata ridotta la pineta appena tirata a nuovo, al punto che sono dovute intervenire le associazioni ambientaliste per ripulirla ,per non citare il modo del tutto personale di usare i cassonetti,).Ecco, dunque, che le preoccupazioni dei cittadini sensibili a queste tematiche devono per forza aumentare a dismisura.
Questo è il vero problema, caro Roberto. Nessuno ce l’ha contro Bonessi o contro l’iniziativa in se stessa,( che anzi è da ammirare), o addirittura contro l’ammistrazione. Quello che non si riesce a capire è perchè , con innumerevoli km di spiaggia libera, sia stato scelto un posto che sarebbe dovuto rimanere selvaggio e preservato allo stesso tempo , appunto per questa sua caratteristica ,che è quella poi, banale se vogliamo, che di questi posti per nostra disgrazia non ce ne sono più tantissimi. E poiché i controlli sono carenti ,per motivi che non stiamo qui a dibattere, non credo proprio che aprire quel tratto ai giochi, seppure sgonfiabili e di scarso impatto ambientale, possa far bene a quella zona.
2) sarebbe bene che Cirò Marina decidesse una buona volta quale strada percorrere. Syndial ha costituito in passato per il nostro paese un’importante sorgente di sviluppo economico-occupazionale, ma ha anche prodotto un notevole impatto ambientale . Non credo che il futuro di Cirò Marina si chiami Syndial , viste le enormi risorse naturali ( se preservate), agricole, eno-gastronomiche e culturali presenti sul territorio.
Ben vengano le soluzioni imprenditoriali come questa, ma , per carità, cerchiamo di essere più oculati ed attenti nel decidere . I nostri figli ci ringrazieranno.
Tutte le persone come te, che si riconoscono in un certo modo di pensare e di agire, sanno qual è la strada da percorrere per fare il bene del paese.
Spero di non essere stato “melodrammatico”, caratteristica che hai ravvisato in qualcuno degli interventi che, a mio parere, invece, sono stati sicuramente apportatori di idee rispettabilissime.
Un saluto ed un grazie per l’ospitalità
Gente invidiosa per questo il nostro paese restera’ sempre indietro. Siamo pronti solo a criticare. Per me era un’attrazione bella. Il sindaco siciliani come tutta l’amministrazione sono persone serie che cercano di far costruire ma purtroppo siamo circondati da persone che criticano ma non hanno mai lavorato ho costruito
Signor sindaco,mi permetta di dissentire su quello che lei ha scritto riguardo a quella che lei crede sia una splendida attrazione per i turisti e cioe’ i giochi di gomma del signor bonessi…innanzitutto credo che la cervara debba essere facilmente raggiungibile non percorrendo una stradina sterrata piena di sterpaglie,attraversando un traballante quanto pericoloso ponticello di cemento ma una strada con un doppio senso di circolazione(questo dovrebbe essere imprescindibile!)….penso poi che la cervara puo’ attrarre turisti anche senza quegli”orrori di gomma”..basterebbe valorizzarla ripulendola dai rifiuti,creando qualche parcheggio(anche a pagamento,perche’ no?e pagare con il ricavato qualche operaio per mantenerla pulita)…credo che questo angolino di paradiso di cui il buon dio ci ha fatto dono potrebbe costituire una piccola fonte di guadagno anche cosi…non le sembra?non me ne voglia,signor sindaco ma io la penso cosi!..infine le voglio fare i miei complimenti per la valorizzazione della nostra pineta…e’ veramente bella e vedere quanto e’ frequentata da grandi e piccoli e quanto e’ animata mi da un’immensa gioia…per questo le dico grazie!se poi ci fosse qualche toilette(anche a pagamento,perche’ no?)Con qualche signora addetta come nelle stazioni o negli autogrill,e qualche fontanella la cosa non guasterebbe affatto e sarebbe valorizzata ancor di piu’…e i costi per tutto questo non manderebbero certo in rovina il nostro dissestato comune.sono solo delle idee…valide o no giudichi lei.la ringrazio se vorra’ leggermi.