“La costituzione di una enoteca voluta dal Presidente della Provincia di Cosenza, successiva e comunque di più limitate funzioni rispetto all’enoteca regionale della Calabria, non può essere sostitutiva di quest’ultima. Né può ridimensionarne le potenzialità di sviluppo, immancabilmente riconducibili alla più appropriata titolarità istituzionale”. E’ quanto di legge nella nota del consigliere regionale Emilio De Masi. “Riconoscendo comunque meritoria l’attività anche in questo settore del Presidente Oliverio, tocca al governo regionale e per il tramite del già costituito consiglio di amministrazione, accelerare la concreta determinazione della “Casa dei Vini calabresi” – prosegue la nota . Sarebbe d’altro canto frustrante per il territorio cirotano affidare la rappresentatività dei suoi prodotti vinicoli a quella che è definita “Enoteca Bruzia”.
E’ la storia millenaria del gaglioppo e la presenza nella provincia di Crotone della grandissima parte delle aziende vitivinicole che sostenne inconfutabilmente la candidatura del nostro territorio quale sede dell’Enoteca Regionale e posta e portata avanti , senza alcuna indulgenza all’autolusinga, dal sottoscritto. I successivi compromessi, frutto di inammissibili furori campanilistici, nel determinare una sorta di impoverimento di una complessiva ed univoca centrale di ricerca e di attività di valorizzazione, spiegano ulteriori e improbabili ambizioni che rischiano di prostrare completamente il valore dell’iniziativa regionale. Sono certo, dunque, che anche alla luce della nascita di enoteche la Casa dei Vini della Calabria, semmai abbia ancora più senso per sintetizzarne rappresentanza produttiva ed esaltarne in una sapiente opera di congiunzione culturale aspettative di crescita – conclude la nota di De Masi. E dunque, pur nella soluzione diversificata prevista nella determinazione della Giunta regionale, è urgente darvi seguito in tutte le implicazioni istituzionali e operative”.