Tantissime, quasi 3mila, le persone che hanno manifestato oggi contro la chiusura del tribunale di Rossano. Il corteo, autorizzato dalla Questura, partito dal piazzale antistante la Villa comunale De Falco, è arrivato sulla SS106 jonica intorno alle 18. Quindi il blocco del traffico in entrambe le direzioni. In testa al corteo il presidente del consiglio della Regione Calabria, Francesco Talarico, il presidente della Provincia di Cosenza, Mario Oliverio, e i rappresentanti del Comune di Rossano, insieme ad alcuni sindaci del territorio e ai rappresentanti dei sindacati. Manca il sindaco di Rossano, che si trova a Roma, Giuseppe Antoniotti, insieme ad alcuni esponenti della Regione Calabria, per chiedere un incontro al ministero.
Regione si impegna a sostenere le spese annuali
Il Presidente della Regione Calabria Giuseppe Scopelliti e il sindaco di Rossano Giuseppe Antoniotti hanno incontrato questo pomeriggio a Roma, presso il Ministero di Giustizia, il Guardasigilli Prefetto Annamaria Cancellieri per discutere della chiusura del tribunale. Principale oggetto del confronto l’ipotesi di modifica del provvedimento adottato dal Ministro riguardo l’espletamento per i prossimi due anni di tutte le attività da parte del tribunale. E’ stato evidenziato al Guardasigilli che una terra come la Calabria ha bisogno di presidi di legalità, della presenza dello Stato e dell’attività costante della giustizia. In questa delicata realtà il Presidente Scopelliti e il Sindaco Antoniotti hanno ribadito al Ministro Cancellieri la necessità di poter rivedere il provvedimento sottolineando la presenza di ben venti comuni che gravitano sulla struttura giudiziaria con bacino di utenza di oltre 130 mila abitanti oltre alle difficoltà ben note legate ai trasporti. Al termine del cordiale incontro il Presidente Scopelliti ha manifestato la disponibilità da parte della Regione a sostenere interamente i costi della gestione dello stesso tribunale di Rossano per garantirne la continuità nelle attività e per sollevare da qualsiasi onere il Ministero della Giustizia. La speranza è che dopo l’incontro con la delegazione dei parlamentari rappresentanti i tribunali attualmente in deroga per due anni per lo smaltimento dell’arretrato, così come da decreto del Ministro, si possa definire una strategia utile che in questo primo incontro è stata delineata.