Si sono concluse le due giornate sul bullismo e la violenza di genere, fortemente volute dalla Presidente del Rotary Club Distretto 2100 “Terra degli Enotri”, Domenica Cerrelli, pienamente condivise dai Dirigenti Scolastici dell’I.C. Rocca di Neto-Casabona, Prof. Gennaro Barbato e dell’I. Omnicomprensivo di Strongoli. Prof. Mario Pugliese e dalle Amministrazioni Comunali di Casabona e Strongoli. La campagna di disseminazione della docu-fiction “Giulia ha picchiato Filippo” rientra in un progetto promosso dall’Associazione Differenza Donna di Roma, voluto e finanziato dalla Presidenza del Consiglio del Ministri, Dipartimento per le Pari Opportunità, con risorse del Fondo sociale europeo per le Regioni Obiettivo Convergenza, nell’ambito del 1° Piano Nazionale contro la violenza di genere e lo stalking, per la prevenzione e il contrasto alla violenza da diffondersi nelle scuole e nelle università. “Giulia ha picchiato Filippo”, scritto da Francesca Archibugi che ci permette di entrare nella realtà dei Centri Antiviolenza, di conoscere donne e bambini loro ospiti: persone che hanno avuto il coraggio di denunciare le violenze subite; di ascoltare terribili storie di violenze e soprusi, storie di un amore morboso e angosciante, che distrugge vite innocenti, recitando sempre lo stesso copione: l’innamoramento idilliaco, il senso del possesso e la prepotenza, l’isolamento dagli amici e dalla famiglia, le urla, la paura, le minacce, la segregazione in casa, l’ospedale e le prime denunce, i lunghi processi. La mescolanza di realtà e finzione operata dalla regista, presenta nel classico documentario le testimonianze di quanti hanno subito violenza e hanno avuto il coraggio di denunciare e nella fiction ambientata in una scuola materna la metafora dell’atteggiamento maschilista della società contemporanea nei confronti dell’universo femminile: un gesto violento, erroneamente tollerato. Riccardo Scamarcio e Jasmine Trinca vestono i panni dei genitori di due bambini all’asilo: Filippo, un bimbo nervoso che picchia ed importuna Giulia: una lei, che quando, esasperata, reagirà, la pagherà.
Questo è quello che accade quando si trova il coraggio di “sentirsi pari”. Nel corso delle due giornate di workshop gli studenti dei due Istituti Scolastici sono stati i protagonisti indiscussi di una lezione interattiva con l’equipe dell’Associazione “Attivamente Coinvolte”. I docenti, le autorità e i rappresentanti dei Genitori e soprattutto gli studenti hanno aderito con entusiasmo all’iniziativa promossa dal Rotary Club. La stessa Presidente ha sottolineato con attenta sensibilità che queste due “Giornate Scolastiche del Rotary” rappresentano un primo passo per una riflessione volta a coinvolgere tutta la cittadinanza attiva, in particolare i giovani delle scuole. L’avv. Stefania Figliuzzi e la psicologa Maria Rosaria Iuli per l’Associazione “Attivamente Coinvolte” dopo aver presentato il progetto i cui obiettivi sono: favorire la costruzione di spazi di incontro e confronto; aumentare la conoscenza sul tema della violenza di genere, di genere e razza, di genere ed età; fornire strumenti di contrasto alla violenza; promuovere la comprensione e il superamento delle differenze attraverso la divulgazione della cultura di genere, hanno spiegato come il loro compito e il loro lavoro consiste non nel raccontare attraverso i centri antiviolenza cosa fanno gli uomini alle donne ma provare ad individuare quanto le donne siano corresponsabili di questo stato di cose e che uscire dal vortice della Violenza si può. Anche il Dir. Scolastico dell’Istituto Omnicomprensivo di Strongoli orgoglioso e soddisfatto del coinvolgimento attivo di studenti e docenti, nel suo saluto ha espresso la volontà di sviluppare l’interesse per una nuova cultura della non violenza, libera da stereotipi, pregiudizi e più ricca di conoscenza, comprensione, comunicazione, superamento delle differenze e delle discriminazioni di genere, di razza e di età. Nel chiudere i lavori la Presidente del Rotary ricordando che il Posto Occupato Rotariano è dedicato a Fabiana Luzzi ha puntualizzato: “la società a volte legittima la violenza. È questo il senso della vicenda di Giulia e Filippo e pertanto il mio augurio e la mia attenzione sono e saranno rivolti, per l’intera durata del mio operato al servizio del Club, alla Scuola, alle famiglie, alla Società: Raccontare e riflettere insieme è il primo passo necessario per fare luce su un problema che riguarda tutti noi, uomini e donne! Il silenzio causerà solo nuove vittime”.