Le Fiamme Gialle di Vibo Valentia hanno eseguito un provvedimento di applicazione della misura di prevenzione personale e patrimoniale nei confronti di Rosario Lo Bianco, imprenditore del settore edile al quale la Gdf, nel luglio 2013, sequestrò beni per 4 milioni a seguito di una presunta un’evasione delle imposte sui redditi, quantificata allora in 20 milioni di euro. Il decreto è stato emesso il 9 giugno scorso dal Tribunale ai sensi del cosiddetto Codice Antimafia e rappresenta l’apice di una complessa attività di polizia economico-finanziaria eseguita dai finanzieri nei confronti dell’azienda “Elle Erre Costruzioni Srl”.
Con questo provvedimento, il Tribunale ha così confermato la richiesta avanzata dal Procuratore di Vibo, Mario Spagnuolo, applicando la misura su numerosi beni (tra cui disponibilità finanziarie, patrimoniali, immobili, mobili registrati, mobili) intestati anche a terzi, nei confronti di Lo Bianco, soggetto che è considerato dagli inquirenti “dedito a traffici delittuosi” e “che viveva – sostengono sempre gli investigatori – con i proventi derivanti da attività criminali” nel campo dell’evasione fiscale e delle violazioni finanziarie. Il collegio, con il provvedimento del 9 giugno, ha dunque confermato l’innovativa impostazione della richiesta della Procura Vibonese che ha inserito una nuova figura, quella dell’“evasore fiscale socialmente pericoloso”. Oltre a disporre la confisca di tutti i beni di proprietà di Lo Bianco, o ad esso riconducibili, per un valore complessivo di 4 milioni di euro, è stata disposta nei suoi confronti anche la sorveglianza speciale per tre anni.