“In questa fase di perduranti difficoltà per il nostro sistema produttivo, è impensabile che le piccole imprese possano sostenere ulteriori sforzi finanziari, come quello di anticipare mensilmente parte del Tfr ai dipendenti. Dopo aver subito a livello nazionale, soltanto nell’ultimo anno, una contrazione del credito erogato dal sistema bancario del 5,2%, pari a oltre 8 miliardi di euro, ora alle piccole imprese verrebbe chiesto, con molta superficialità, di erogare diversi miliardi in anticipazione del Tfr” – è quanto afferma Salvatore Lucà di Confartigianato Crotone. “Siamo di fronte alla ‘misura perfetta’, se si vuol dare una mano a far chiudere decine di migliaia di piccole imprese che stanno resistendo stremate da 6 anni di crisi e difendono in tal modo migliaia di posti di lavoro. Va sottolineato infine che il trasferimento di tutto il Tfr, o di una parte di esso, nelle buste paga significa azzerare la possibilità, per moltissimi lavoratori, di costruire una previdenza integrativa dignitosa. Non bisogna cercare di risolvere i problemi economici o aumentare i consumi a carico degli artigiani e delle pmi, il Governo si rivolga invece al sistema bancario che sono i soli soggetti alimentati finanziariamente a iosa e i soli capaci a fare operazioni simili. Pensare agli artigiani e alle PMI significherebbe minare seriamente un tessuto produttivo che malgrado tutto stà ancora tenendo pur tra tantissime difficoltà”.