Eh no! Ci risiamo! La storica e ricca biblioteca di Soriano Calabro rischia di chiudere i battenti per la negligenza e l’insipienza di Amministratori regionali tanto attenti a feste e festini inutili quanto dispendiosi. Nel 1981 nella città di San Domenico è stato istituito il Centro Culturale del folclore e delle tradizioni popolari con la Biblioteca Calabrese che ha sempre richiamato, in questi anni, da molte parti studiosi, curiosi ed accademici. Insomma una struttura culturale animata con passione, saggezza e competenza, dalla prima ora e fino al giorno della sua morte, avvenuta nel 2012, dal “suo” Direttore Nicola Provenzano, tantissimo compianto da tutta Soriano che lo ha eletto a “suo” figlio in eterno. Nel 1995, poi, superate non poche difficoltà nel proseguire, la struttura bibliotecaria sorianese divenne Istituto della Biblioteca Calabrese con un patrimonio librario che oggi conta ben 50 mila volumi tra i quali numerosi incunabili del ‘400 e cinquecentine. E non solo.
Dal 1988 ci offre anche un prezioso strumento editoriale d’informazione su tutto ciò che ruota attorno e vi si anima dentro la Biblioteca, si tratta del bollettino semestrale Rogerius che, per dirla con le parole di Provenzano, vuole essere “un ponte fra la terra di origine e i calabresi della diaspora”. Orbene, la Biblioteca sorianese e il suo Rogerius rischiano di essere cancellati. È di questi giorni l’allarme lanciato dall’attuale Direttore arch. Francesco Bartone nonché sindaco della cittadina delle Pre Serre che lamenta l’assoluta disattenzione delle Istituzioni e segnatamente della Regione. Già nel 2009, non molti anni son passati, la Regione Calabria – associata all’Istituto della Biblioteca Calabrese con L. R. 19/1995 – aveva cancellato dal bilancio regionale di quell’anno il suo contributo. Un contributo che, indirizzato solo all’arricchimento del patrimonio bibliografico e speso con intelligente ed oculata attenzione al mercato del libro antico e non solo, ha consentito alla nostra Biblioteca di costituire un punto di eccellenza nel panorama delle biblioteche calabresi. C’è poco da aggiungere a tanta negligenza da parte di “distratti” amministratori regionali che spendono e spandono i fondi che sono pubblici per tante iniziative inutili.