Tra le 10 peggiori tratte ferroviarie d’Italia, al quinto posto troviamo la jonica Reggio Calabria-Taranto. Questo il dato che emerge dal Rapporto Pendolaria 2015 di Legambiente presentato a Napoli. Il Dossier presenta l’immagine di un Paese che viaggia sempre di più a velocità differenti tra Nord e Sud. Da una parte assistiamo al successo di treni moderni e veloci con un’offerta sempre più ampia e articolata che si muovono tra Salerno, Roma, Torino e Venezia, e dall’altra la progressiva riduzione dei treni Intercity e dei collegamenti a lunga percorrenza su tutte le altre direttrici nazionali, dove si è rimasti fermi agli anni Ottanta come tempi di percorrenza.
Legambiente chiede al Governo di dare subito un segnale al Sud di cambiamento, intervenendo sulle 8 linee ferroviarie principali per velocizzare i percorsi e acquistando nuovi treni, per rendere più confortevole il viaggio e ampliare l’offerta. L’età media dei treni in Calabria è di oltre 21 anni. Circolano, infatti, convogli con carrozze vetuste, con porte guaste e senza aria condizionata. E ancora, spesso si verificano problemi ai finestrini ed ai servizi igienici, ritardi e soppressioni a causa dei treni vecchi. A causa del taglio di 20 milioni di euro della Regione Calabria al contratto di servizio con Trenitalia, la linea jonica ha visto la soppressione di 26 treni regionali (poi diventati 16) con un conseguente enorme disagio per la costa jonica lucana. Tra il 2010 e il 2015 il taglio al servizio ferroviario è stato pari al 26% in Calabria. La notizia di tre nuovi treni ATR 220 “Swing” che Trenitalia ha destinato al servizio ferroviario regionale sulla linea Jonica Sibari/Reggio Calabria rappresentano un primo buon risultato.