“Ha agito secondo il suo ruolo e non ha commesso reato”. Il gip distrettuale di Catanzaro, Carlo Saverio Ferraro, lunedì 16 maggio ha emesso una sentenza di assoluzione nei confronti di Ferdinando Lucente. L’ingegnere 33enne di Strongoli era finito tra gli imputati del processo Petelia nato da un’indagine della Dda d Catanzaro su presunte estorsioni alla Biomasse Italia di Strongoli avvenute nel 2010. L’indagine si era conclusa con un’operazione che nel 2013 portò all’arresto di quattro persone. Per i difensori di Lucente, gli avvocati Vittorio Gangale e Giuseppe Barbuto, l’assistito esercitava semplicemente la sua professione di consulente per la cooperativa occupandosi della sicurezza.
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