“Dio non conosce la nostra attuale cultura dello scarto. Dio non scarta nessuna persona, cerca tutti, ama tutti”, dice Papa Francesco nel documentario “La mia idea di Arte”, spiegando la sua appassionante visione dell’arte, quale strumento di evangelizzazione e di contrasto alla cultura dello scarto. Il documentario è tratto dall’omonimo volume, in cui, per la prima volta, Papa Francesco ha esposto la sua visione dell’arte donandole anche una valenza sociale, tesa al recupero della dignità degli emarginati che vivono nelle periferie del mondo, non solo quelle geografiche ma anche quelle esistenziali come quelli che in ogni ospedale soffrono e vanno per curarsi. E appunto guardando alla sua valenza sociale che è stato realizzato nell’ospedale civile di Crotone, un’interessante e “artistica iniziativa” per “creare una vera ondata di sensibilizzazione per tutti quegli ospedali che accolgono bambini, giovani e meno giovani, in situazioni cliniche varie, per dare ai pazienti tanto più calore, umanità, dignità, attraverso l’uso dei colori e delle sue espressioni artistiche, restituendo loro una degna accoglienza”. Questo l’intento dei promotori degli affreschi realizzati nel reparto dell’ospedale civile di Crotone, guidato dal prof. Paravati che per questa significativa iniziativa è stato affiancato dall’artista, Francesca De Bartolo, in arte Mistral. Insegnante e docente presso il Liceo Santoni di Crotone, con alcuni suoi allievi del 2 e 3 anno, che ha così creato una squadra di giovani artisti, esperti e meno esperti, i quali sotto la sua guida qualificata e fantasiosa, hanno così dato colore e calore alle pareti dei vari ambienti della pediatria del S.Giovanni di Dio. La collaborazione fra l’artista Mistral e il prof. Paravati è stata vera e partecipata ed ha riguardato tutto l’iter progettuale, dalla scelta dei colori del pavimento a quello pittorico, laddove appunto, come dicevamo, Mistral ha coinvolto i suoi allievi del primo biennio e altri del terzo, creando una affiatato team artistico che ha prodotto alla fine ambienti, allegri, vivi e colorati. Un’esperienza che la si potrebbe ripetere e “copiare” in altri ospedali e luoghi di accoglienza e cura o in qualunque luogo pubblico dove, al posto di un muro freddo e grigio, possa trovare accoglienza la vita con le sue scene e suoi tanti colori. “Un’esperienza intensa e appagante” come hanno ribadito gli stessi allievi e la Mistral.