“Festa dell’Unità Nazionale e Giornata delle Forze Armate”, è questo il titolo del convegno, fortemente voluto dalla Dirigente Scolastica prof.ssa Serafina Rita Anania ed organizzato dal prof. Giuseppe Santoro, tenutosi presso la biblioteca dell’Istituto di Istruzione Superiore” G. Gangale” di Cirò Marina il 25 ottobre scorso, per rievocare la vittoria, durante la Prima guerra mondiale, delle forze dell’Intesa ed alleati, (Francia, Regno Unito, Impero russo e Italia), contro gli imperi centrali (Germania, Impero Austro-ungarico e Impero ottomano).
Prima della relazione, in una sala gremita di studenti ed alla presenza di alcuni docenti, ci sono stati i saluti istituzionali della Dirigente Scolastica, prof.ssa Anania, la quale, nell’introdurre il tema in argomento, si è soffermata sull’illustre figura del Conte e Generale Domenico Siciliani, nativo di Cirò, che durante la prima guerra mondiale, incaricato di redigere i bollettini di guerra, fu l’autore materiale del bollettino della vittoria del 4 novembre 1918.
La relazione è stata svolta dal Luogotenente C.S. Gianbattista Ciaccia della Guardia di Finanza di Crotone, intervenuto in sostituzione del Colonnello Emilio Fiora, Comandante Provinciale della Guardia Di Finanza di Crotone, che a causa di sopravvenuti ed inderogabili impegni, non ha potuto prendere parte all’incontro.
Prima di entrare nel vivo del discorso, il Luogotenente Ciaccia, ha voluto sottolineare la differenza esistente tra Forze Armate (Esercito, Marina, Aviazione, Carabinieri, Guardia di Finanza) e Forze di Polizia (Carabinieri, Polizia, Guardia di Finanza e Polizia penitenziaria), per evidenziare che sia i Carabinieri che la Guardia di Finanza, appartengono ad entrambe le Forze.
Si è soffermato poi, sul significato delle festività pubbliche, celebrative della nostra identità e della nostra memoria storica, approfondendo il significato del “4 novembre”, giornata delle forze armate, evento, quest’anno, associato alcentenario della fine della Prima Guerra mondiale. Nel tracciare un bilancio del primo conflitto mondiale, ha evidenziato che tale evento, a causa della partecipazione delle principali potenze mondiali, ha rappresentato uno spartiacque epocale, evidenziandone le conseguenze che ebbe sull’Italia e sul mondo intero, non solo in termini di modifiche territoriali ma anche in termini umanitari a causa di alcune tragiche innovazioniche provocarono, non solo milioni di morti, anche tra civili, ma comportarono,radicali cambiamenti anche,in seno ai rapporti geopolitici.
In proposito, è stato sottolineato, che quella guerra, l’Italia l’ha vinta, non tanto in virtù della potenza dei mezzi o del numero delle risorse umane, ma perché, nel momento più tragico degli eventi (Caporetto), ha saputo tirar fuori le migliori risorse sia culturali che morali, riuscendo a fermare l’avversario sul Monte Grappa e sul Piave, per poi giungere alla vittoria finale con la battaglia di Vittorio Veneto.
In quest’ordine di idee, è stato sviluppato il tema relativo ai doveri inderogabili dei cittadini, di difendere la Patria e di fedeltà alla Nazione, sottolineandoche la parola Patria, derivante dal latino, significa ”terra dei padri”, che interiorizza i concetti di nazione e di terra natia.Il relatore, si è poi soffermato sul valore della libertà, significando che oggi, la difesa della patria può essere raggiunta non solo con le armi ma anche,con attività di tipo sociale ed educativo, tendenti a garantire la pace ed il benessere sociale della Nazione. E a tal uopo, ha voluto evidenziare che il popolo italiano, se ben motivato, così come lo è stato durante le fasi più salienti della prima guerra mondiale, non è secondo a nessuno nella scelta consapevole degli strumenti più adatti per l’affermazione di un contesto sociale civilmente evoluto.
Dopo un breve filmato illustrativo delle fasi più salienti della Grande Guerra, l’incontro si è concluso con un breve dibattito, durante il quale, il relatore ha avuto modo di affermare che la scuola, quale sede naturale della crescita civile e democratica delle persone, gioca un ruolo fondamentale nell’ambito dei rapporti etico-sociali, perché fornisce le conoscenze e gli strumenti, per meglio partecipare alla vita sociale del nostro Paese, senza dimenticare che la cultura e l’istruzione, sono le migliori armi per sconfiggere il crimine. Raffaele Campagna