Per la Cgil Area Vasta non importa il lungo in cui si terrà il vertice. A noi interessa come si affronteranno nel merito le emergenze che attraversano il territorio. Dare una risposta concreta alle realtà produttive di Crotone colpite dai tornado del novembre scorso. Gli imprenditori sono stati lasciati soli e senza risorse.
La decisione di tenere un Consiglio dei ministri in Calabria può rappresentare un’occasione impegnativa per assumere decisioni utili ad affrontare le tante difficoltà che i territori vivono e che naturalmente dipendono molto dagli impegni e dalle decisioni che il Governo nazionale assumerà. E dovrebbe bastare questa consapevolezza a favorire un clima di collaborazione tra istituzioni, realtà produttive, mondo del lavoro. Invece, piuttosto che porre le basi per favorire un confronto diretto con i rappresentanti di Governo, assistiamo in queste ore a querelle sulla città in cui dovrà tenersi il vertice.
Sinceramente, non intendiamo partecipare alla disputa di quale territorio ospiterà il Cdm. Non ci interessa affatto. Piuttosto, siamo fortemente interessati al merito e quindi alle risposte concrete che verranno date. Secondo noi, è assolutamente il caso di partire dal riconoscimento dello stato di emergenza e dalla relativa elargizione di adeguati sostegni economici alle imprese danneggiate dai tornado che si sono abbattuti lo scorso mese di novembre sul territorio di Crotone. La solerzia con la quale le imprese locali hanno proceduto a ripristinare i danni, evitando implicazioni anche sull’impatto occupazionale che sembrava inevitabile, non soltanto va riconosciuta ma anche apprezzata e premiata. Per questi motivi, e per evitare una sterile propaganda demagogica, come Cgil dell’Area Vasta chiediamo l’attenzione necessaria affinché vengano assunte determinazioni adeguate non soltanto in campo sanitario (che sicuramente resta un tema di assoluto rilievo) ma anche nel merito di questioni legate strettamente a interventi di carattere economico a sostegno dell’apparato produttivo, in costante sofferenza nell’area centrale della Calabria; a interventi, anche, per assicurare la bonifica delle aree industriali dismesse, lo sblocco del turn over nella pubblica amministrazione alla luce dei rischi legati all’esodo previsto da “Quota 100” (da noi prontamente segnalati le scorse settimane) nonché a investimenti da parte di grandi aziende nazionali come Eni, Enel, Anas, RFI, in considerazione anche dei vantaggi competitivi che la ZES può offrire, Impresa 4.0.. Solo assumendo impegni precisi rispetto a questi temi si potrà attivare un positivo processo virtuoso in grado di attivare gli strumenti e le risorse disponibili per creare e sostenere processi di crescita economico-occupazionale e sviluppo produttivo sostenibile in un territorio che continua a mantenere negativi tutti i suoi indicatori