Scongiurare l’aumento dell’Iva era il principale obiettivo della prossima legge di bilancio, il primo impegno del nuovo governo. Era opinione diffusa che in considerazione delle risorse disponibili, andava scongiurato l’aumento dell’Iva che avrebbe avuto effetti depressivi sui consumi, già poco vivaci, tra l’altro in una fase di stagnazione del nostro Paese e in un contesto di forte rallentamento dell’economia e di tensioni negli scambi commerciali a livello internazionale. Ora va ringraziato il Governo per aver trovato i fondi necessari per impedire l’aumento dell’Iva e spronato lo Stesso a far cambiare opinione a quanti non nutrono grandi aspettative sulla manovra economica in cantiere. Per esempio si spera che i fondi per il taglio del cuneo fiscale arrivino da una possibile rimodulazione delle aliquote, non penalizzante i consumi, piuttosto che da altre imposte. Si sente parlare di riforma del catasto, penalità sui contanti, nuovi tributi ambientali, l’auspicio è che non vengano colpiti i contributi per l’acquisto dei carburanti in agricoltura, misura questa che vanificherebbe i risultati ottenuti con la sterilizzazione degli aumenti delle aliquote Iva.