«Prendiamo atto con sollievo dell’annunciata volontà del premier Conte di rimuovere, con effetto immediato, il commissario ad acta della Sanità calabrese, il quale – da quasi due anni – ha continuato a provocare danni ormai sotto gli occhi di tutti. È la migliore dimostrazione del fatto che noi abbiamo sempre detto la verità circa le responsabilità per la mancata attivazione del piano d’emergenza covid, che ha anche provocato la scelta di dichiarare “zona rossa” la Calabria».
Lo afferma il presidente facente funzioni della Regione Calabria, Nino Spirlì.
«La grave situazione attuale, tuttavia – aggiunge -, impone a tutti di fermarsi un attimo per cercare soluzioni condivise e per riflettere sull’effettiva validità di un Piano di rientro che, da 11 anni, ci costringe a sperperare risorse senza risolvere nessuno dei problemi che affliggono i cittadini calabresi».
«Al Governo – dice ancora Spirlì – chiediamo di concordare con la Regione tutte le decisioni che riterrà di assumere in seguito a questa grave autodenuncia dello stesso commissario Cotticelli. Allo stesso modo, e alla luce delle inquietanti verità che stanno venendo fuori in queste ore – anche in merito alle attività svolte dalle strutture commissariali – invito il presidente Conte a non procedere con l’approvazione finale del nuovo Decreto Calabria, che non sarebbe altro che un atto di autolesionismo per lo stesso Governo e la maggioranza che lo sostiene e rinnoverebbe, di fatto aggravandolo, un commissariamento che è riuscito solo a inanellare fallimenti su fallimenti».
«La Regione – conclude il presidente ff – rimane dunque in attesa di una convocazione da parte del premier per discutere del modo in cui, nel prossimo futuro, ci si prenderà cura della salute dei cittadini e della valorizzazione del personale sanitario della Calabria».