Condivido le preoccupazioni espresse negli appelli di questi giorni, lanciati sia dal Presidente dell’Autorità Nazionale Garante per i detenuti, il Prof. Mauro Palma, che dal Garante dei detenuti per la Regione Campania, il Prof. Samuele Ciambriello, sulla necessità per la politica, soprattutto in vista delle imminenti elezioni del 25 settembre, di non trascurare oltremodo il “mondo carcere”.
E’ oramai improcrastinabile infatti un intervento sul tema e sul funzionamento della giustizia, un potenziamento delle misure alternative alla detenzione, un intervento straordinario di ammodernamento delle strutture, impianti e soprattutto impiegando scientemente i fondi e le risorse del PNRR a disposizione.
Sono fondamentali delle efficaci misure nazionali di reinserimento socio lavorativo, come guide da poter attuare nei singoli territori particolari con gli opportuni adattamenti, con appositi adattamenti culturali e percorsi formativi da spendere per l’inserimento sociale e lavorativo dei detenuti ed ex detenuti .
Occorre altresì potenziare tutta la rete sanitaria ed intervenire con misure adeguate per quei detenuti o soggetti a restrizione in luoghi diversi dal carcere per fragilità o patologie psichiche importanti.
Occorre un rafforzamento della pianta organica nel personale in servizio al DAP, nella Polizia Penitenziaria e nell’autorità giurisdizionale. Occorre prevedere anche delle norme o atti avente forza di legge che standardizzino il ruolo dei Garanti dei detenuti e delle libertà personale , soprattutto nelle realtà territoriali, con adeguati strumenti e risorse che consentano un lavoro efficace ed effettivo nella risoluzione dei problemi atavici e nuovi.