
Anche Cirò tra i sette comuni del Crotonese uniti per condividere strategie comuni di sviluppo turistico e territoriale. Si tratta del progetto ” Ionic Tales” che è stato presentato in occasione del bando Macei sul “Turismo delle Radici”, per la realizzazione di attività culturali in favore degli italo-discendenti nel mondo, dai comuni di Pallagorio, Carfizzi, San Nicola dell’Alto, Santa Severina, Crucoli, Cirò e Melissa – mira a promuovere e valorizzare il passato identitario del territorio e delle comunità locali. Orgoglioso di farne parte il sindaco di Cirò Mario Sculco il quale ha detto come un territorio come Cirò antica Ypskron, possa fornire un’esperienza di viaggio al “turista delle radici” per creare attività turistico-culturali di alto valore con azioni e strategie di marketing esperienziale e promozione turistica nei sette borghi del Crotonese, a cui si aggiunge il legame indissolubile con la propria terra di origine. Il progetto, voluto fortemente dai sindaci dei sette comuni e sviluppato insieme a Vincenzo Scordo (fondatore di Visit Mediterraneo e membro dell’associazione Radici Calabresi), è stato inviato al Ministero degli Esteri per partecipare al bando in questione; in attesa degli esiti dello stesso, gli amministratori comunali intendono predisporre le progettualità ed iniziare questo percorso virtuoso che permetterà di creare una nuova destinazione turistica”. Cirò è presente prosegue il primo cittadino Mario Sculco, credo in questo progetto perchè può essere anche un’altra occasione e possibilità di portare a conoscenza in tutto il territorio la figura di Luigi Lilio già introdotta nel progetto insieme a tutte le altre ricchezze, a cui sarà integrata la figura del nostro Patrono San Nicodemo Abate nato proprio a Cirò nel 900; alla grande Festa Patronale che facciamo in estate in occasione del ritorno degli emigranti; alla festa della vendemmia del nostro rinomato vino Doc di Cirò; all’osservazione delle stelle il 10 agosto dal terrazzo del museo di Lilio; alla conoscenza dell’alchimia grazie ad un altro nostro compaesano Giano Lacinio; all’introduzione di un iter religioso che mette in comunicazioni le numerose chiese presenti a Cirò alla riscoperta dei loro tesori culturali e artistici, come gli ultimi affreschi rinvenuti dopo il restauro nella chiesa di San Giovanni che la Soprintendenza ha attribuito essere il volto di San Nicodemo Abate, e come gli affreschi raffiguranti angeli rinvenuti invece nella centralissimad chiesa Santa Maria de Plateis; al cammino religioso e botanico che porta alla fontana e alla grotta di San Nicodemo Abate di Cirò nell’entroterra cirotana un luogo affascinante e mistico; fino alla profumatissima e rara Ginestra bianca e alle dune della Marinella dove cresce anche il Giglio di Mattioli ed il Papavero cornuto che fanno dell’Area Sic un paradiso terrestre da visitare.




