
È, non da pochi giorni, iniziata la campagna elettorale in previsione delle prossime politiche (24-25 febbraio) ed il clima che si respira in queste occasioni è noto. Tutti contro la parte avversa. Un film che si ripete di continuo e non richiama più l’attenzione degli elettori giacché, ad elezioni terminate, avrà vinto soltanto il politico che andrà ad occupare un posto in Parlamento. Mentre i cittadini continueranno a fare i conti con la desertificazione occupazionale (Monti a proposito di ciò è stato un maestro e continua ad avere la pretesa di essere confermato Primo Ministro attraverso il voto), il precariato, la cassa integrazione, le pensioni che non sono più idonei per sostenere il costo attuale della vita. L’on. Silvio Berlusconi, come se non avesse mai governato in Italia insieme a Gian Franco Fini, Per Ferdinando Casini, Umberto Bossi e tuttala Lega, Gian Franco Micciché, Lombardo, si propone ancora come colui che dovrebbe salvare l’Italia. Attacca chi non la pensa come lui (stessa cosa fa Mario Monti) e sta facendo una corta spietata alla Lega per aggregarsi al Pdl alle prossime elezioni, nonostante i continui rifiuti che riceve, pur sapendo che l’obiettivo di Roberto Maroni e di tutto il Carroccio sono gli interessi esclusivi del Nord a discapito del Sud. Ed a proposito di campagna elettorale e di programmi c’è stato in queste ore un botta e risposta tra il commissario regionale del Pd D’Attorre e il consigliere regionale del Pdl Pacenza. “Che il commissario regionale del Pd D’Attorre si preoccupi di cogliere le contraddizioni interne al suo partito e ai suoi alleati piuttosto che aprire scenari del tutto inesistenti al momento nel centrodestra”. È la replica del consigliere regionale Salvatore Pacenza (Pdl) alle dichiarazioni rilasciate dal commissario regionale del Partito democratico Alfredo D’Attorre nei confronti del coordinatore regionale del Pdl Giuseppe Scopelliti.
“Sappiamo tutti benissimo – prosegue l’onorevole Pacenza – quali siano allo stato i rapporti tra la coalizione di centrodestra ela Legache ha già annunciato di volere concorrere in una posizione distaccata alle prossime elezioni. È ancora più lapalissiano però – commenta l’onorevole Pacenza –, e lo si evince dalle reazioni di autorevoli esponenti del Pd, che la brillante idea avuta dal presidente Berlusconi di unire sotto un unico grande progetto politico i trascinatori del centrodestra al Sud abbia messo in seria difficoltà chi, come ad esempio sta accadendo in Calabria, è venuto qui a guadagnarsi un posto al sole. Il centrodestra ha invece deciso di rendere protagonisti della riscossa moderata proprio coloro che in queste Regioni meridionali hanno dimostrato di poter governare e quindi essere un’alternativa credibile per l’auspicato ricambio politico-istituzionale all’interno del centrodestra. In estrema sintesi – chiarisce ancora Pacenza – il ‘Grande Sud’ è un progetto politico che tende proprio ad arginare e ridimensionare quelle politiche sioniste e antimeridionaliste sbandierate incoscientemente dalla Lega anche nell’ultima Legislatura. A fronte di ciò, riteniamo che proprio grazie a questa nuova compagine politica la rincorsa dei moderati parta adesso dal Sud e non più dal Nord. Al contrario di quanto sta invece accadendo nella coalizione guidata dal professor Monti e in quella sinistrosa messa in piedi dall’onorevole Bersani che, delle problematiche del Mezzogiorno d’Italia, non si preoccupano minimamente, anzi lo annoverano in questo frangente con piglio da colonizzatori, ossia per piazzare uomini di fiducia in postazioni utili nelle loro liste elettorali”.